FANO - Via Trave ancora del mirino dei residenti. Nessuno degli interventi finora eseguiti dall’amministrazione comunale per ridurre la velocità degli automezzi ha risposto alle esigenze di chi vi abita e di chi risiede le vie limitrofe.
Strada a scorrimento
Secondo la classificazione vigente, via Trave dovrebbe essere una via urbana e, così è trattata dalla segnaletica; in realtà essa non è altro che una via di scorrimento collegata con la provinciale per Carignano, quindi percorsa anche dal traffico pesante.
Secondo i residenti, invece di rendere più sicuro l’incrocio, teatro in passato di un pauroso investimento, lo si è reso più pericoloso, specialmente per coloro che dalle vie laterali, la stessa via Venturi, ma anche via Del Signore, si immettono su via Trave.
«E' una vergogna»
«E’ una vergogna – ha dichiarato una signora che abita nei pressi e che tutti i giorni deve raggiungere il suo posto di lavoro nella sanitaria di via Liguria – quella bella via Tave, storica, paesaggisticamente bellissima, a misura di quartiere, l’hanno rovinata inserendovi delle strutture che invece di migliorare la circolazione, l’hanno peggiorata. I residenti di via del Signore devono sporgersi in mezzo alla strada per verificare che nei pressi dell’incrocio non giunga nessun veicolo, ma se questo sta per sopraggiungere è quasi impossibile evitare l’impatto; se poi contestualmente si presenta un autoveicolo proveniente da via Venturi, occorre fare delle acrobazie per non incorrere in un incidente. In più chi percorre via Trave da mare a monte, superata la rotatoria dell’interquartieri si trova davanti una inattesa deviazione della strada provocata da una seconda piccolissima rotatoria, tutta spostata sull’ingresso di via Venturi, lasciando poco spazio alla corsia di marcia. Un camion a rimorchio, un autotreno o un tir, devono fare diverse manovre per riuscire a passare, con il rischio se la velocità è elevata di investire qualche pedone o ciclista».
Il tono di chi protesta è elevato, non solo si ricorre a una raccolta di firme per ottenere la rimozione di quanto realizzato, ma si intende richiede anche le dimissioni dell’assessore alla mobilità.