Pesaro, minacce e insulti al vicino gay: una persecuzione lunga 10 anni. «Ti impicco»

Pesaro, minacce e insulti al vicino gay: una persecuzione lunga 10 anni
Pesaro, minacce e insulti al vicino gay: una persecuzione lunga 10 anni
di Luigi Benelli
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Giovedì 1 Giugno 2023, 03:05 - Ultimo aggiornamento: 10:39
PESARO Dieci anni di insulti da parte del vicino di casa per via del suo orientamento sessuale. Ieri la decisione sul rinvio a giudizio per un 64enne pesarese accusato di atti persecutori per aver preso di mira un 42enne e il suo compagno che abitavano nella stessa via. Il vessatore ora finirà a processo. Per circa dieci anni il 64enne avrebbe continuamente insultato il vicino con appellativi come «frocio di mer… sei una vergogna per tutti, fai schifo». Non solo ingiurie, ma anche minacce di morte come: «Ti impicco, ti ammazzo, scendi giù che ti schiaccio la testa schifoso». Fino ad aggressioni verbali in cui lo invitava a suicidarsi. «Sei rimasto solo, ammazzati. Non dovresti vivere in questo quartiere».  


Il tormento


Per il 42enne un vero e proprio tormento che ha finito con il coinvolgere anche i suoi familiari e le persone a lui care. Secondo l’accusa l’uomo si faceva trovare nella via o sul cammino della parte offesa per poterlo insultare. E lo avrebbe fatto anche nei confronti di due dei suoi compagni in questi dieci anni lunghi di vicissitudini e persino verso i genitori di lui. Comportamenti tali da costringere la vittima a cambiare le proprie abitudini di vita, uscire con fare guardingo per via del forte turbamento, ansia e timore per la propria incolumità.

Attacchi che avevano portato la vittima a dover ricorrere anche a farmaci e all’aiuto di uno psicoterapeuta. Episodi che si sarebbero ripetuti in 10 lunghi anni. Tra i diverbi anche il rumore che il 42enne avrebbe fatto durante alcune notti. Stanco delle angherie subite, il 42enne ha iniziato a uscire con il telefono e registrare tutti gli insulti proferiti nei suoi confronti. E ha preso a registrare anche per paura che lui potesse fare qualcosa di più, avendo timore delle sue condotte. Video in cui il 64enne avrebbe anche detto: «Voglio che mi metti le mani addosso. Quando me le metterai, ti schiaccerò come un verme». 


Parte civile


Materiale che l’avvocato Antonino Araca del foro di Patti ieri sostituito da Alessandro Pagnini ha prodotto negli atti della querela di costituzione di parte civile. Il legale ha chiesto 100 mila euro di risarcimento per il suo assistito. L’accusa è quella di atti persecutori aggravati dai motivi abietti e crudeltà verso le persone. Per il 64enne è scattata la misura coercitiva del divieto di avvicinare la parte offesa. Il vicino alla fine ha cambiato casa. L’imputato è difeso dall’avvocato Arturo Pardi ed è stato rinviato a giudizio.
 

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