Una grande folla per l’ultimo saluto a Sciarro: «Andrea, il tuo coach adesso è Gesù»

Una grande folla per l’ultimo saluto a Sciarro: «Andrea, il tuo coach adesso è Gesù»
Una grande folla per l’ultimo saluto a Sciarro: «Andrea, il tuo coach adesso è Gesù»
di Iacopo Zuccari
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Giovedì 5 Maggio 2022, 00:50

MAROTTA -  «Andrea, niente di tutto quello che di buono hai fatto nella vita andrà perduto. E adesso sei con Gesù, il miglior allenatore che ci sia a insegnare il gioco di squadra». Una folla commossa si è ritrovata ieri pomeriggio nella chiesa di San Giovanni in via Martini per dare l’ultimo saluto ad Andrea Sciarrini, giocatore di basket del Marotta con un passato nelle giovanili della Vuelle Pesaro, morto in seguito a un malore all’età di 40 anni. 

 
Nella stessa chiesa che aveva ospitato l’addio ad Asia Nasoni – un’altra giovanissima vita spezzata, nella tragedia della Lanterna Azzurra di Corinaldo – la comunità marottese ha assistito alle esequie celebrate da don Steven Carboni, parroco di Fossombrone e che da ragazzo è cresciuto nelle giovanili del Marotta basket, allenato dagli stessi coach che aveva avuto da ragazzo Sciarrini, Enzo Belloni e Massimo Montesi.

Centinaia e centinaia le persone assiepate con mascherina all’interno della chiesa, altrettante fuori nel sagrato hanno seguito con gli altoparlanti. Presenti il sindaco Nicola Barbieri, il vicesindaco Carlo Diotallevi, i compagni di squadra del Marotta, i volontari della Croce Rossa e tanti giovani che hanno conosciuto Andrea grazie alla pallacanestro.

Straziante il dolore e le lacrime della moglie Ilaria che alla fine delle esequie in lacrime è stata sorretta dal papà Stefano Seri. Don Steven ha intavolato un dialogo con Andrea, raccontando nell’omelia come ha appreso la notizia e dandone una lettura dei fatti che è un consiglio a fidarsi dell’amore di Dio. «Dio è padre e madre e in questo momento Andrea sei con Gesù, il coach che solo lui può insegnarci il fare squadra tra di noi. Ero a Fossombrone quando ho appreso ciò che era accaduto – ha raccontato il sacerdote – Quel giorno c’era la lettura del brano dei pescatori in cui Gesù invita a fidarsi nel gettare le reti dalla parte destra. Andrea, sono state dette tante cose belle questi giorni, anche cose inutili. Quello che conta non è la durata della vita, ma l’intensità con cui noi viviamo giorno dopo giorno. La tua passione parla chiaro: la pallacanestro. Il coraggio e l’autenticità delle scelte nel fare una famiglia e portarla avanti. Il tuo – ha proseguito don Steven rivolto al giovane cestista – era un buon umore gentile, sul tuo viso c’erano sempre la bontà e il sorriso. Ora, il tuo allenatore è Gesù, il pane della vita».


La tragedia ha scosso tutti. La chiesa non è bastata a contenere l’enorme afflusso dei fedeli che hanno seguito le esequie già mezz’ora prima dell’inizio. C’erano tra il pubblico il coach Enzo Belloni, oggi assessore a Pesaro, il luogotenente Giuseppe Zocchi della stazione dei carabinieri di Marotta, Luciano Seri presidente del comitato Cri e Gabriele Vitali del comitato Marotta Unita. Centinaia di giovani assiepati all’esterno. Sul feretro la maglia della squadra di basket e il pallone. La sua uscita dalla chiesa accompagnata dagli applausi che non finivano mai per “Sciarro”.

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