Coltellata al rene per un debito di droga da 70 euro: 43enne alla sbarra per tentato omicidio

Coltellata al rene per un debito di droga da 70 euro: 43enne alla sbarra per tentato omicidio
Coltellata al rene per un debito di droga da 70 euro: 43enne alla sbarra per tentato omicidio
di Luigi Benelli
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Venerdì 14 Gennaio 2022, 03:40

MAROTTA - Un presunto debito di 70 euro e la coltellata al rene. Si è aperto ieri il processo dopo la richiesta di rito immediato davanti al collegio del tribunale di Pesaro nei confronti di un 45enne di Marotta, già noto alla giustizia, per tentato omicidio e tentata estorsione nei confronti di un 47enne di Ponte Sasso. I fatti risalgono ad agosto quando il 44enne ha aggredito il conoscente.

Poco prima, stando alle ricostruzioni, tra i due sarebbe intercorsa una telefonata in cui l’aggressore avrebbe chiesto conto di un debito di 70 euro per presunti conti di droga.

Il rivale si è rifiutato categoricamente e quando si sono visti in casa è scattato il litigio furibondo. I due sono venuti alle mani e intorno alle 22 un vicino di casa ha dato l’allarme. I carabinieri, al loro arrivo hanno trovato davanti a casa il 43enne in una pozza di sangue, col viso tumefatto e anche una ferita al braccio. In strada, vicino a lui, un coltello ed un paio di forbici con macchie di sangue. Nel giro di pochissimo tempo sul luogo della rissa è tornato l’aggredito, il 47enne che ha raccontato ai militari di essere stato assalito con una coltellata. Per difendersi sarebbe scaturita quindi la violenza. L’uomo ha anche mostrato ai carabinieri le gravi ferite alla schiena, una delle quali ha lesionato un rene. Il 47enne per questo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, dove era stato ricoverato in prognosi riservata. L’aggressore, accompagnato al nosocomio di Pesaro, era finito in manette con l’accusa di tentato omicidio. La prognosi per lui era superiore ai 30 giorni. Ieri la prima udienza con la parte offesa che si è costituita parte civile tramite l’avvocato Cosimo Leone che ha depositato una richiesta risarcitoria di 65 mila euro. Dall’altra parte l’avvocato Nicola De Curtis del foro di Rimini, difensore dell’imputato, è pronto a spiegare i fatti facendo leva sul fatto che il suo assistito si sia difeso dopo le botte ricevute da una persona di una stazza molto più grande. L’udienza è stata rinviata al 24 febbraio.

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