MAROTTA - Un’auto ferma da settimane, inutilizzata e impolverata. Tanto da essere scelta come deposito della droga. Peccato che proprio quel giorno la proprietaria aveva deciso di farla aggiustare dopo tanto tempo.
La marijuana
È la storia di un giovane da poco maggiorenne che era stato arrestato dai carabinieri della stazione di Marotta per il possesso di un chilogrammo di marijuana a febbraio. Ieri il patteggiamento. Lui è un ragazzo di 19 anni figlio di genitori marocchini, in Italia da sempre.
Secondo quanto emerso dalle indagini, tutto era iniziato quando il giovane, studente incensurato, aveva ricevuto da un grossista un chilogrammo di marijuana. Per l’esattezza 972 grammi in un borsone. Non potendolo portare a casa per la presenza dei genitori, ha pensato a un nascondiglio. E il rifugio doveva essere l’auto di una signora del condominio parcheggiata, ferma e con la portiera non chiusa ermeticamente. Il ragazzo l’ha aperta e ci ha lasciato il pacco con la marijuana, chiuso nel cellophane, pensando che l’auto sarebbe rimasta lì a lungo. Ma evidentemente si sbagliava perché la vicina di casa la mattina seguente ha chiamato il meccanico per far sistemare il mezzo. Il tecnico è arrivato e si è portato via l’utilitaria non sapendo che all’interno ci fosse la droga.
Uno studente lavoratore
«Il ragazzo è stato sempre collaborativo – spiega l’avvocato Mariella – si è pentito e ha capito l’errore. Le analisi tossicologiche hanno dimostrato che si trattava di merce di qualità discutibile e con un principio attivo basso». L’avvocato e il pubblico ministero Giovanni Narbone si sono accordati per un patteggiamento a 1 anno e 4 mesi con pena sospesa. All’epoca della convalida il giovane aveva avuto gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico poi revocato. «E’ un ragazzo che ha capito l’errore – chiude Mariella – ha lavorato in estate e studia. Lo abbiamo recuperato».
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