Pronto soccorso e sale operatorie in appalto: il privato entra negli ospedali pubblici di Urbino e Pergola, ecco il progetto Asur

L'ospedale di Urbino
L'ospedale di Urbino
di Gianluca Murgia
4 Minuti di Lettura
Venerdì 11 Febbraio 2022, 06:10

URBINO - Sui loro camici ci sarà solo un logo per differenziarli dai medici pubblici dell’Area vasta 1 ma, per ogni responsabilità e organizzazione, faranno capo al fornitore che si aggiudicherà l’appalto. Sarà una rivoluzione epocale: la bozza del progetto a cui sta lavorando Asur Marche prevede l’affidamento di servizi di assistenza medica negli ospedali di Urbino e Pergola a soggetti esterni.

Nel dettaglio: cinque determinati settori della sanità pubblica, dentro presidi ospedalieri pubblici, saranno dati in appalto ai privati con contratti di lavoro diversi dal pubblico. Verranno di fatto ridisegnati interi settori che, con professionalità e abnegazione, durante la pandemia hanno assicurato la tenuta sanitaria dell’entroterra e non solo. 

Quella che si paventa ora, invece, spalancherebbe la strada ad una commistione pubblico-privato mai vista, complicata, un doppio binario in salita sulla strada di una affannosa ricerca, in blocco, di personale al minor costo. L’appalto, infatti, sarà aggiudicato in base al criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa individuata sul miglior rapporto qualità-prezzo. Determinante, ai fini di evitare «un effetto mercenario», sarà la congruità della qualità richiesta. Nessuno ha mai affidato un Pronto soccorso o un Blocco operatorio di un ospedale pubblico ad un privato. Il “Rischio clinico” che cosa dirà a riguardo? Il nuovo personale medico potrà essere sia italiano che straniero (dell’Unione Europea o regolare sul territorio) a patto che conosca la lingua italiana e abbia comprovata formazione universitaria e, laddove richiesta, specifica specializzazione. L’Area vasta 1 metterà a disposizione personale infermieristico, Oss, ambienti, farmaci, dispositivi medici e Dpi, ogni supporto logistico, organizzativo, informatico e consulenziale. I servizi ad oggi previsti sono divisi per lotti, con relativi appalti triennali rinnovabili. Per l’impresa e il personale medico, in caso di inadempienza nei servizi, sono previste penali da 100 a 2mila euro. Con tre penalità si arriva alla risoluzione del contratto. 
Tutto lineare, all’apparenza. Ma in caso di contestazione, vista la presenza del privato nel pubblico, quale sarà l’organo in grado di valutare e dirimere la questione senza paralizzare un presidio? Quanto potranno durare gli eventuali contenziosi visto che l’Area vasta 1 ne ha già per esempio uno in corso, e da diverso tempo, con il professor Sossai? Appalti: il lotto numero 1 riguarda l’assistenza medica pediatrica, 24 ore su 24, al punto nascita di Urbino, vera eccellenza ducale. All’unità operativa Ostetricia-Ginecologia, secondo il progetto, saranno assicurati turni di 12 ore diurni e notturni tutto l’anno. Il servizio dovrà essere svolto da personale con specializzazione in Pediatria o in discipline affini ed equipollenti, oppure documentata e certificata esperienza in reparti pediatrici ospedalieri per un minimo di 12 mesi. Stessa linea per Pronto Soccorso e Guardia Interna. L’assistenza medica privata, da progetto, si estenderà poi anche in Chirurgia Generale, Otorino, Medicina Generale-Lungodegenza, Ortopedia e Nefrologia. Anche qui si richiede personale qualificato. Stesse misure per l’area di degenza internistica. Il lotto 4 e 5 riguardano invece il presidio ospedaliero di Pergola e coinvolgono l’assistenza medica, con medesime specializzazioni ed e comprovate esperienze richieste per l’ospedale ducale, nel punto di Primo Intervento e anestesiologica nel Blocco Operatorio. 

Contratto blindato.

L’assistenza dovrà essere conforme a quanto previsto dal vigente Dpcm sui Livelli essenziali di assistenza. Durante il servizio dovranno essere seguite le normative nazionali e regionali, le direttive aziendali, le disposizioni e i regolamenti intra-ospedalieri diffusi dalla Direzione medica del presidio ospedaliero e dal dipartimento. Il fornitore dovrà sempre fare capo al direttore dell’esecuzione del contratto. L’aggiudicatario avrà il compito di programmare la turnazione, comunicarla all’Azienda e nominare i responsabili per i rapporti con la direzione medica ospedaliera, assumere provvedimenti, gestire, pianificare e valutare lo svolgimento dei servizi prevedendo anche eventuali sostituzioni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA