Urbino, intossicazione alimentare: 12 universitari al pronto soccorso

Il pronto soccorso di Urbino
Il pronto soccorso di Urbino
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Domenica 24 Novembre 2019, 03:25 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 14:53

URBINO - Dodici studenti universitari sono finiti ieri sera in ospedale per una possibile intossicazione alimentare. Una emergenza improvvisa, poco prima delle 20, al pronto soccorso di Urbino. Alcuni si sono fatti trasportare da amici con auto private, per altri c’è stato bisogno di un intervento in ambulanza. Tutti, secondo quanto riferito dal Pronto Soccorso, avevano consumato il pranzo nella mensa universitaria dei Collegi. «Chi si è sentito male ha mangiato risotto allo scoglio e piselli» ha aggiunto uno dei ragazzi presenti colpiti da malore. I tratti comuni del malessere erano mal di stomaco, nausea e sudori freddi. Le prime avvisaglie intorno alle 16.  Fortunatamente gli studenti colpiti si sono fermati a 12. Gli accertamenti, passati anche attraverso domande specifiche a ciascuno dei ragazzi presenti, sono proseguiti a fino a tarda sera. La fase di indagine mirava a capire se tutti avessero mangiato la stessa cosa. Due i medici al lavoro: uno ha svolto le procedure di pronto soccorso, l’altro si è esclusivamente dedicato agli studenti. «In tutti erano presenti segni di intossicazione alimentare nella varie declinazioni» ha riferito il primario Mezzolani. 

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Sull'argomento oggi sono intervenuti con una nota i rappresentanti del consiglio degli studenti: «Cos’è successo? Ieri, 22 novembre 2019, dopo numerosi richiami dei rappresentanti degli studenti inerenti il servizio mensa offerto dall’Universita degli Studi di Urbino Carlo Bo tramite l’Erdis di Urbino, la goccia che ha fatto traboccare il vaso: diversi ragazzi, in seguito al consumo del pasto principale, si sono recati presso il Pronto Soccorso della zona per intossicazione alimentare. Non è la prima volta che casi del genere accadono - rimarca la nota -  Non è la prima volta che diversi studenti lamentano la qualità dei pasti e la scarsa igiene del servizio offerto. Non è la prima volta che i rappresentanti degli studenti richiamano l’attenzione sulle tematiche sopracitate. Non è la prima volta che vengono fatte foto in cui si ritraggono alimenti in cattivo stato. Non è la prima volta, ma questa deve essere l’ultima.
Siamo vicini ai ragazzi. A quelli che hanno accusato il malessere ieri, a quelli che non lo hanno accusato, ai diversi soggetti che nel corso degli anni hanno focalizzato, più o meno intensamente, la loro attenzione in merito.
La salute prima di tutto. E prima di tutti. Che chi di dovere si assuma la responsabilità di quanto successo. Adesso».

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