Ufficio pubblico non accessibile, 46 scalini per il passaporto. «Mio padre mi ha portata in braccio, vorrei parlarne con il sindaco»

Giorgia Righi, 23 anni
Giorgia Righi, 23 anni
di Beatrice Giannotti
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Giovedì 24 Marzo 2022, 03:40 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 22:09

URBINO  - Ad un certo punto il padre l’ha presa in braccio e, uno scalino dopo l’altro, l’ha portata nell’ufficio comunale. Giorgia Righi ha 23 anni, vive a Gallo di Petriano e ha la Atassia di Friedreich, malattia degenerativa progressiva, da quando ha 12 anni. Si è laureata nel 2021 in Scienze motorie e da poco ha preso il diploma da mental coach. Le piacerebbe approfondire il mondo della psicologia applicata allo sport.

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Ama leggere (qualche anno fa ha scritto il libro “Vivere Volando” edito da Letteratura Alternativa Edizioni) ed ama viaggiare. Alcuni giorni fa, dovendo rinnovare il passaporto, si è recata all’ufficio competente a Collegio Raffaello, in pieno centro a Urbino. Il palazzo non ha un montascale e l’ascensore non ferma nel mezzanino in cui si trova l’ufficio. In questo genere di casi viene usato un pc portatile che, grazie al collegamento wi-fi, permette di non dover necessariamente entrare nell’ufficio. Il pc era però rotto. 

Quei 46 scalini ed il pc fuori uso, non hanno certo fermato Giorgia e suo padre Giovanni che non sono persone che si abbattono facilmente! «Siamo arrivati al primo piano e poi mio padre mi ha presa in braccio – spiega Giorgia – io sono fortunata perché mio padre riesce a portarmi di peso, ma non tutti hanno questa fortuna. Si sono scusati tutti miliardi di volte, sono stati tutti gentili, ma non è possibile non riuscire ad accedere ad uffici pubblici al giorno d’oggi». Nel post su Facebook pubblicato a seguito di quanto accaduto, Giorgia, la definisce «una questione che doveva già essere risolta per legge 30 anni fa». Ma è anche una questione di cui si parla molto negli ultimi mesi, vista la ricerca della nuova sede del commissariato di polizia, che anche alla luce di episodi come questo risulta essere sempre più urgente. «Non capito spesso a Urbino, cerco di passarci il meno possibile – continua Giorgia – Sono tutto il giorno a Pesaro dove ho la piscina, la fisioterapia e gli amici». Giorgia sa cosa si potrebbe fare per rendere le città più accessibili. «Provare a trovare soluzioni pensando fin dall’inizio che i servizi devono essere accessibili a tutti. Mi capita inoltre spesso di sentirmi dire che in molti palazzi storici non è possibile mettere montascale e ascensori. E allora, per esempio, il Palazzo Ducale di Urbino? È il luogo più accessibile della città ed è assolutamente storico».

«Ora le cose sono un po’ cambiate, ma qualche anno fa, quando ho fatto la domanda all’Università di Urbino non si era ancora pronti ad accogliere sedie a rotelle negli spazi universitari, per questo gli studi li ho svolti online. È un percorso fondamentale e si deve fare in tempi brevi - conclude Giorgia - L’Italia è già indietro su questo.

Saremmo contenti, io e la mia famiglia, di incontrare il sindaco Gambini per parlare di una città sempre più accessibile».

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