Tavullia, mafia e droga dal Marocco
Arrestato insospettabile di 63anni

La polizia di Pesaro ha eseguito l'arresto a Tavullia, foto tratta da Web
La polizia di Pesaro ha eseguito l'arresto a Tavullia, foto tratta da Web
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 04:55
TAVULLIA - Quando sono andati a prenderlo nella sua casa di Tavullia, alle 3 di notte, non ha fatto una piega: la squadra mobile della polizia di Stato di Pesaro alla porta, lui dentro con moglie e i due figli. Sembrava quasi che se lo aspettasse. E forse era proprio così anche se, agli occhi di tutti, in paese, era il classico cittadino al di sopra di ogni sospetto. Per gli inquirenti, invece, l’uomo sarebbe stato un intermediario nell’ambito di un importante traffico internazionale di stupefacenti fra Marocco e Italia, che garantiva l’arrivo di ingenti quantitativi di hashish, nell’ordine di tonnellate, nel nostro paese. L’accusa è pesantissima: associazione a delinquere finalizzata al traffico, anche internazionale, di sostanze stupefacenti. 

Per il 63enne di Tavullia, origini marocchine ma cittadino italiano a tutti gli effetti, da decenni residente in Italia, perfettamente inserito nel nostro contesto sociale anche se pur ufficialmente senza lavoro, sposato con una donna di origine marocchine, padre di due figli ormai grandi, attivo anche nella locale comunità islamica, è stata eseguita una delle 23 ordinanze di misure cautelari emesse dal gip di Palermo, nell’ambito di un’indagine della Squadra Mobile di Palermo, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Palermo, nel corso della notte fra il 30 settembre e l’1 ottobre scorsi. Sullo smercio di droga c'è l'ombra di Cosa Nostra. Servizio completo sul Corriere Adriatico in edicola.
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