Riceve bolletta da oltre 5mila euro. «Operatore cambiato senza avviso, tariffa più alta e nessun controllo sui consumi reali. Non pago»

Bolletta choc ricevuta a tavullia per il consumo di energia elettrica, foto tratta dal Web
Bolletta choc ricevuta a tavullia per il consumo di energia elettrica, foto tratta dal Web
di Gianluca Murgia
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Martedì 8 Marzo 2022, 01:55 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 08:25

TAVULLIA - Immaginatevi la scena. Arriva la posta, vedi che c’è una bolletta, la apri e leggi: 5.088,16 euro di elettricità. Roba da svenimento. È accaduto al titolare di un agriturismo di Tavullia, Giuseppe Della Biancia. «Quello che mi è accaduto ha tutta l’aria di una truffa e ora andrò fino in fondo per capire come sono andate le cose» spiega, mettendo in fila i fatti che rivelano diversi lati oscuri e non solo un “semplice” aumento figlio dei tempi complicati che stiamo vivendo.

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Con ordine. L’agriturismo si trova nel Comune di Tavullia, zona Pirano, in strada San Giovanni in Marignano, è aperto tutto l’anno con ristorazione e alloggi, e la maxi bolletta è arrivata intestata Giuseppe Della Biancia Agriturismo. Si tratta di una bolletta mensile perché fatturata all’Agriturismo come azienda, con regolare partita Iva. Era riferita al solo consumo di energia elettrica avvenuto a ottobre e con scadenza 30 novembre. «La premessa è che io ho un impianto fotovoltaico e per questo i nostri consumi sono sempre stati tra i 430 e 460 euro al mese - spiega Della Biancia -. Ovviamente quando ho visto l’importo di 5.088,16 euro mi sono meravigliato. L’altra anomalia è che la bolletta arrivava da Hera. Io, invece, ero cliente del gruppo Enel. Non avevo ricevuto comunicazioni a riguardo su un passaggio o cambiamento di gestore. E certamente non l’ho richiesto io».

Ricapitolando: oltre cinquemila euro di bolletta da un operatore diverso e mai richiesto. «Ho telefonato subito al numero verde di Hera per avere spiegazioni - spiega Della Biancia -. La risposta? Che Hera aveva preso in appalto diversi contratti di Enel della zona, che non avevano visto il consumo dei kilowatt e che la vecchia compagnia probabilmente aveva dato loro dei numeri sbagliati. Allora io ho chiesto che qualcuno venisse a controllare i reali consumi anche perché il mio agriturismo è dotato di fotovoltaico. Ho chiuso il telefono e mi sono recato negli uffici di Enel di Pesaro a sentire la loro versione. Mi hanno ribadito che Hera aveva vinto l’appalto per le aziende della zona. Il problema, al di là della maxi bolletta, è che nessuno mi ha mai informato di questo passaggio e che nessuno ci ha mai esposto il nuovo piano tariffaria. Così ho chiesto di ritornare con Enel, cosa poi avvenuta dal 1 dicembre come confermato da una lettera ricevuta da Enel». Da Hera, invece, nessun controllo.

Della Biancia spiega: «Nessuno di Hera è venuto a controllare l’esatto consumo. Nel frattempo è arrivata la seconda bolletta di Hera: 758, 43 euro riferiti a novembre con scadenza 31 dicembre. Alta, ma visti i noti aumenti ci poteva anche stare. Poi è arriva la terza e ultime bolletta Hera: scadenza 31 gennaio, riferita a dicembre. Importo: 823 euro. Questa come l’altra l’ho pagata, i kilowatt erano giusti anche se la tariffa era alta. Infatti, a febbraio, è arrivata la prima bolletta rifirmata Enel. Importo? 493 euro. E i kilowatt erano sempre quelli, era solo diminuita la tariffa. Ma può essere ammissibile una cosa del genere? Senza avvisarti cambiano la compagnia facendoti andare da quella che costa di più? In pratica, con due bollette di Hera ne ho pagate tre di Enel. Io non pagherò mai quella da 5088,16 euro. Una bolletta extra l’ho già pagata con quelle due successive. Anche la motivazione fornita non regge: il vecchio gestore avrebbe fornito numeri sbagliati ma non sono mai venuti a controllare». 

L’ultimo contatto, via telefono, la scorsa settimana. «Ci hanno chiamato a nome di Hera, ha risposto mia figlia.

Le hanno detto che risultava una bolletta insoluta. Mi figlia ha risposto che stavamo ancora aspettando che passassero per la verifica. Risposta: “Potete intanto pagarci un acconto?”. Ma su che base? Su che cifra? Mi sono già rivolto al mio avvocato e ora contatterò le associazioni che tutelano i consumatori. In 19 anni non mi era mai capitato: questa situazione ha l’aria di una truffa e voglio andare fino in fondo».

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