PESARO - Il sistema d’accoglienza, l’aspetto sanitario e il grande cuore dei pesaresi. Sono 654 i profughi ucraini accolti fino a questo momento in provincia di cui 420 tra Pesaro e Fano. La Questura di Pesaro ha fornito alcuni dati circa l’emergenza. «E’ una problematica che cresce giorno dopo giorno – ha sottolineato il Questore di Pesaro Michele Todisco – Sono perlopiù ospitati da privati che hanno dato la loro disponibilità all’accoglienza. Un segno di grande umanità perché i nostri concittadini vedono le immagini che rimbalzano dall’Ucraina e con grande cuore hanno risposto presente. Si tratta di donne e bambini o nonni e minori. Dobbiamo prepararci ad altri arrivi per questo abbiamo predisposto una serie di accorgimenti all’ufficio immigrazione».
A spiegarli il dirigente Antonio De Falco. «Gli eventi bellici in corso in Ucraina hanno indotto molti cittadini, principalmente nuclei familiari monoparentali con minori anche in tenera età, a fuggire dalla guerra per raggiungere il territorio della provincia di Pesaro e Urbino, ove sono accolti presso parenti o conoscenti, o presso alloggi o strutture messe a disposizione dalla rete di solidarietà manifestata da molti cittadini e associazioni».
Sportelli che sono sovraccaricati in questa fase tanto che l’Ufficio Immigrazione di via Orazio Flacco 30 ha attivato due sportelli dedicati esclusivamente alla popolazione Ucraina in arrivo o presente sul territorio pesarese. Aperture straordinarie il martedì e il giovedì: dalle ore 15.00 alle ore 18.30 e il sabato: dalle ore 09.00 alle ore 13.00. Potenziate anche le aperture a Fano e Urbino. Altro tema i Cas. «La Prefettura sta coordinando le operazioni per aprire nuovi centri di accoglienza straordinaria, ma servirà tempo per quanto si possa correre. E l’ufficio del governo cittadino è impegnato a pianificare per il futuro anche l’aspetto dell’istruzione per i minori». I cittadini Ucraini che accedono al territorio nazionale devono effettuare, tramite tampone, il test molecolare o antigenico per il covid entro 48 ore dall’ingresso. Nei 5 giorni successivi al tampone i cittadini ucraini devono osservare il regime di auto sorveglianza con obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo FFP2.
A tale fine l’Area Vasta 1 ha messo a disposizione diversi punti presso i quali è possibile effettuare, gratuitamente e senza impegnativa, la profilassi richiesta. I cittadini non muniti di passaporto dovranno essere sottoposti alle procedure di identificazione. Si segnala, in merito che il Consolato Generale d’Ucraina di Roma ha comunicato la disponibilità a rilasciare un certificato di identificazione ai cittadini ucraini eventualmente sprovvisti di passaporto nonché ad inserire sui passaporti dei cittadini ucraini i figli minori di 16 anni sprovvisti di documenti. Per quanto riguarda il permesso di soggiorno temporaneo siamo nella fase delle ricezioni delle istanze, avrà durata 1 anno.