Pesaro, i no mask tornano in piazza. Annunciato il “Word wide rally” in simultanea con altre città

Recente protesta in piazza del Popolo contro un Dpcm
Recente protesta in piazza del Popolo contro un Dpcm
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 19 Marzo 2021, 07:50

PESARO - Siamo in zona rossa ma l’appuntamento in piazza del Popolo a Pesaro è per domani dalle 15 alle 17, ed è rivolto a chi si oppone alle restrizioni conseguenti all’emergenza sanitaria. È la costola locale di una manifestazione che punta all’eco su scala mondiale. Più o meno in contemporanea, comunque nell’arco della stessa giornata, sarà organizzata in tante città europee e di altri continenti. Il titolo è “Word wide rally for freedom and democracy”, la cassa di risonanza sono le reti social e l’impressione è che si provi a intercettare un seguito spontaneo, non organizzato, tra chi ritiene di essere preso in una stretta inaccettabile delle libertà personali. Chi ha convocato l’adunata si definiscono “eretici”.

E potrebbe essere un’appendice del flash mob dello scorso febbraio in piazzale Lazzarini quando la protesta degli artisti fermi da mesi si sommò alla protesta di gruppi spontanei e no mask.

Sempre nella giornata di domani il pesarese Umberto Carriera sarà invece tra i protagonisti di un’altra manifestazione che sfida i criteri della zona rossa. In piazza a Modena l’esordio di Noi non siamo loro, l’evoluzione di #Ioapro, il movimento dei ristoratori dissidenti rispetto alle regole anti-Covid. Lo stesso Carriera spiegava ieri che la manifestazione apre una nuova fase, più trasversale, della protesta. Non solo ristoratori, baristi e mondo Horeca in genere, categorie economiche a dir poco tartassate dalle limitazioni dell’attività al tavolo, ma tappeti stesi anche per le partite Iva e per le famiglie in didattica a distanza insieme con i loro figli. «Puntiamo a intercettare il malcontento generale di questa fase – ha spiegato Carriera – Ce n’è tanto, a 360 gradi nel tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Le scelte del governo continuano a scontentare tutti e per favore non parliamo dei ristori, perché si tratta di cifre ridicole, saranno una manciata di spiccioli rispetto a perdite enormi di fatturato». Le prospettive di Noi non siamo loro sono dunque ritenute incoraggianti: «Abbiamo già ricevuto oltre 50.000 adesioni elettroniche e in prima fila ci saranno coloro che ci hanno messo la faccia fin dall’inizio», ha argomentato Carriera. Il lancio modenese suggella inoltre un cambio di passo nel movimento, che ha ormai sostituito la disobbedienza civile (le aperture a dispetto dei criteri precauzionali) con le carte bollate per contestarne le conseguenze: chiusure delle attività per 5 giorni e sanzioni economiche. «Sarà una manifestazione senza bandiere – ha concluso Carriera – fatta di persone deluse dalle associazioni di categoria, che finora ci hanno osteggiato, e dalla politica. Nel mappazzone del governo Draghi i partiti smarriscono ogni coerenza e di conseguenza anche la credibilità». 

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