Green pass obbligatorio in edicola e tabacchi. Paolini, Fit: «Ma con controlli a campione, tutto merito nostro»

Green pass obbligatorio nelle edicola e tabacchi
Green pass obbligatorio nelle edicola e tabacchi
di Véronique Angeletti
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Febbraio 2022, 10:00

PESARO Oggi, ennesimo D-Day per l’applicazione del Green pass. Tra conferme e novità cambiano le regole per la gestione dell’emergenza Covid. Tra le conferme, la notizia che si continueranno a portare le mascherine anche all’aperto; tra le novità è che senza il passaporto vaccinale di base non si entra negli uffici pubblici, nelle banche, alle poste e anche nei negozi incluso tabaccai ed edicole assimilati, durante il lockdown, ai servizi essenziali. Intanto, merito di sindacati e associazioni di categorie, se da una faq sul sito del governo è arrivata la conferma che la verifica sul possesso del Green pass base non si farà sistematicamente all’ingresso ma a campione. 

 

«È una grande vittoria della Federazione italiana dei Tabaccai – fa notare Lorenzo Paolini della Fit Pesaro aderente Confcommercio – che ha fatto capire le difficoltà oggettive e ha sollecitato da parte del governo l’interpretazione ufficiale annunciando che avremo chiuso le saracinesche». Così dal primo febbraio non soltanto nelle tabaccherie, ma anche negli esercizi di tutte le altre categorie merceologiche quali negozi di abbigliamento, oreficerie, cartolerie, ecc., il controllo non dovrà essere effettuato all’ingresso a tutti ma all’interno e a campione. «La norma – incalza Paolini - per come era concepita creava non pochi disagi al titolare, spesso da solo dietro al bancone obbligandolo a lasciare la cassa, ma anche all’utente costretto a fare delle file per operazioni che spesso sono velocissime». Poi, c’era l’aspetto psicologico. «La nostra categoria – spiega - è ligia al dovere perché la merce di cui ci occupiamo ci impone un preciso codice di comportamento. Pertanto, pensare di avere una norma che difficilmente avremmo potuto applicare non era solo imbarazzante ma rischiava di creare un disagio come, subito, è emerso dalle chat e dai gruppi social dei tabaccai. Soprattutto all’interno di un rapporto in cui il cliente ci considera un negozio di fiducia». Ma rimane il fatto che solo oggi si vedrà se ci saranno o non delle difficoltà sottolinea Rodolfo Cecchini della Sinagi, il sindacato nazionale giornalai d’Italia affiliato Slc-Cgil: «Abbiamo considerato tutti i tipi di edicole, anche i chioschi all’aperto, e realizzato un cartello che informa il cliente appena si avvicina all’edicolante». Rappresenta circa 170 edicolanti nel Pesarese che non hanno avuto un anno facile. «Anzi, difficile, con delle chiusure - più di tutto nell’entroterra - di edicole che non sono sopravvissute». 

Una disfatta per la comunità. Oltre a garantire il diritto all’informazione, le edicole sono un presidio nei piccoli borghi, nei centri storici e rappresentano un interesse pubblico. «Ma quello che non si riesce a capire – conclude - è il perché tabaccai ed edicole non siano più considerati servizi essenziali dopo aver tenuto aperto durante il lockdown». L’importante è applicare le norme per Alessandro Ligurgo, direttore della Confesercenti Pesaro: «I nostri associati sono ovviamente rispettosi delle disposizioni e quindi vi si atterranno scrupolosamente. Il che non vuol dire che non ci sarà un disagio nell’effettuare il controllo, alla pari di quello che già stanno subendo i pubblici esercizi». 

Gli fa eco Amerigo Varotti, il direttore di Confcommercio Marche Nord.

Riconosce che «con la verifica a campione, le norme sono più facili da applicare». Ma sul Green pass non si sofferma perché il vero problema è «come i nostri negozianti, le piccole aziende ma anche le grandi supereranno le bollette che sono aumentate del 400%». E qui non ci sono ancora faq del governo che abbiano dato una risposta. «In Francia – conclude Varotti - Macron ha imposto un aumento limite del 4% alle grandi aziende fornitrici d’energia. Le nostre stanno incamerando fortune». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA