PESARO - Morì nell’incendio che divampò nella sua fabbrica. Ma dopo due anni in cui la morte dell’imprenditore sembrava di origine accidentale, l’indagine è arrivata ad accertare responsabilità specifiche. La morte è quella di Alessandro Grassetti, 70 anni, imprenditore di Montecchio. Il 70enne fu stato ritrovato fra alcuni bancali di legno: i suoi arti inferiori devastati dalle fiamme erano proprio sotto una serie di bancali accatastati e altro materiale prefabbricato in legno, soprattutto truciolare imballato.
Dalle indagini della procura di Pesaro è emerso che l’incendio era di origine dolosa e dunque anche la morte di Grassetti perché era ancora vivo quando fu dato alle fiamme. Una morte atroce, ma il Nia, il reparto investigativo dei vigili del fuoco, i Ris dei carabinieri, il collegio perietale hanno escluso che si potesse trattare di un incendio divampato per cause accidentali. E le indagini del pubblico ministero Silvia Cecchi convergono su responsabilità specifiche. Grassetti, grande lavoratore, nel giorno dell’incendio era intento a montare i mobili componibili di una camera per bimbi quando improvvisamente nel locale scoppiò l’incendio che, alimentato dalla presenza del legno, divorò in breve tempo le suppellettili avvolgendolo senza lasciargli scampo.
Pesaro, morto nel rogo in azienda
La Procura: non fu una fatalità
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Giovedì 15 Dicembre 2016, 09:25
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