Guadagni facili grazie alle criptovalute, un centinaio di risparmiatori ci casca: 49enne nei guai, per attirare clienti sfruttava gli influencer

La Guardia di Finanza
La Guardia di Finanza
di Luigi Benelli
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Venerdì 18 Marzo 2022, 10:50

PESARO - Le promesse di lauti guadagni in criptovalute, con investimenti su operazioni di green economy. I bonifici in Estonia e le società dichiarate a Bangkok. Denunciato 49enne pesarese leader della società Corsair Group Intenrational. I finanzieri del comando provinciale di Pesaro, nell’ambito dell’operazione “Green Scam”, hanno eseguito una perquisizione in casa del 49enne, leader italiano di un’organizzazione transnazionale che, pur senza autorizzazioni per operare sui mercati finanziari italiani, offriva varie tipologie di investimenti di natura finanziaria.

 

I guadagni sarebbero stati promessi con una criptovaluta coniata dall’organizzazione stessa, denominata CSR, potenzialmente in frode degli ignari investitori. I finanzieri hanno sequestrato la somma di 22 mila euro al 49enne. Contestualmente, all’uomo è stato vietato per 12 mesi di esercitare la professione, su ordine dal gip Giacomo Gasparini, a seguito di indagini coordinate dalla Procura. L’indagine prende le mosse dall’attività del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Gdf di Pesaro con l’individuazione di soggetti che svolgevano da 3 anni, nella Pesarese e sul territorio nazionale, un’attività illecita di collocamento di investimenti di natura finanziaria promossi da varie società estere, facenti capo ad uno stesso “gruppo”. In particolare l’uomo, avvalendosi di una rete di collaboratori subordinati di cui si professava “leader” e “responsabile italiano”, promuoveva e collocava social network ed alcuni siti web dedicati, strumenti finanziari/servizi e attività di investimento, in violazione delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (abusivismo finanziario), reato che prevede una pena fino ad 8 anni di reclusione. 

Al momento sono stati scoperti un centinaio di investitori per una cifra di oltre 400 mila euro. Le vittime, con la promessa di ingenti profitti futuri anche in criptovaluta, sarebbero stati coinvolti nel finanziamento di un progetto industriale ecologico inesistente. L’organizzazione, attraverso società di comodo create ad “hoc” con sedi dichiarate in Bangkok e Amsterdam (ma di fatto inesistenti), sosteneva infatti la realizzazione di un «avveniristico» progetto industriale ecologico finalizzato a trasformare il rifiuto plastico in bio-carburante avanzato, di fatto inesistente, con la promessa di ingenti profitti. L’Autorità Italiana per la vigilanza dei mercati finanziari (Consob), ha adottato una delibera che ordinava di porre termine alle violazioni riscontrate, perpetrate anche tramite uno dei siti web delle società. Portale che è stato quindi oscurato. 

Gli investimenti finivano con bonifici bancari su conti correnti siti in Estonia, Olanda ed altri paesi esteri, gestiti tutti all’organizzazione ed in corso di individuazione.

Come trovava i clienti? Tramite giovani “influencer” che si sono adoperati per offrire al pubblico e collocare i vari investimenti percependo commissioni in denaro ed in criptovaluta. Le loro posizioni sono al vaglio della Procura. Potrebbe essere solo la punta di un iceberg, la guardia di finanza raccomanda la massima attenzione negli investimenti soprattutto nei casi di società che rimbalzano su conti esteri e promettono guadagni in criptovalute.

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