Il conte Pinoli: «Carta verde, per la prima volta il mio albergo è rimasto vuoto: una disgrazia»

Il conte Marcucci Pinoli, imprenditore nel settore turistico
Il conte Marcucci Pinoli, imprenditore nel settore turistico
di Eleonora Rubechi
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Martedì 11 Gennaio 2022, 06:30

PESARO -  Dieci Gennaio: l’ondata verde del Green Pass rafforzato investe anche le strutture alberghiere, in ottemperanza al decreto festività del 24 dicembre partire da ieri anche per soggiornare in hotel sarà necessario esibire il super green pass, ottenuto tramite vaccinazione o per avvenuta guarigione da covid-19. Un’ulteriore misura finalizzata al contenimento della diffusione del contagio che divide il fronte degli albergatori pesaresi. 
 
Ne parla in toni accorati il conte Alessandro Marcucci Pinoli, titolare dei tre dei sei alberghi aperti per la stagione invernale pesarese: «Socrate non rinnegò mai il rispetto delle leggi, anche mentre era costretto a bere la cicuta» afferma. «Da uomo di legge ovviamente non posso esimermi dal rispettarle e difenderle, ma ho davanti la realtà dei fatti: per la prima volta nella storia dell’Hotel Alexander, la notte del 9 gennaio non abbiamo avuto neanche un cliente. L’hotel è rimasto vuoto. È una tragedia umana oltre che economica: sono soprattutto le spese vive ad incidere negativamente sul bilancio di una struttura alberghiera: per recuperare una giornata di chiusura ci vogliono mesi, e tutto si ripercuote sui dipendenti. 
«La categoria degli albergatori si trova con l’acqua alla gola, anche a causa degli aumenti di elettricità, gas, benzina di cui tutti ormai siamo a conoscenza. La gente avrà voglia di viaggiare sapendo a che spese va incontro con i soli trasporti? Per l’estate possiamo solo pregare». 

Di altro avviso Roberto Signorini, consigliere Apa Hotels e titolare dell’Hotel Met: «Premetto che il mio hotel rimane chiuso per la stagiona invernale, l’esperienza della scorsa estate ci ha insegnato che i clienti apprezzano e sono rassicurati da tutto ciò che viene fatto per la loro sicurezza, dal buffet servito al tavolo, ai tavoli distanziati, e il green pass si pone sulla stessa linea - commenta - stiamo parlando del bene collettivo, ed è nel nostro interesse che la situazione si stabilizzi. È anche un investimento per la prossima estate. Bisogna anche considerare che la maggioranza degli italiani è vaccinata, e pertanto sono i clienti stessi a richiedere maggiori controlli e sicurezze. Personalmente caldeggio l’obbligo vaccinale per tutti i lavoratori: si rischia altrimenti che per le convinzioni di pochi si prolunghi ulteriormente una situazione che ha già gravato tragicamente sul nostro paese prima che sulla nostra categoria». 

Posizione mediana quella del presidente di Apa Hotels, Paolo Costantini. «Il green pass rafforzato è un provvedimento comprensibile, visto l’andamento preoccupante dei contagi, ma non può che incidere negativamente sulle capacità di movimento degli italiani, considerato che in questo periodo non ci si muove per turismo, ma soprattutto per lavoro - spiega - siamo preoccupati, soprattutto perchè ci ritroviamo, dopo un Natale decisamente sottotono, a rivivere l’emergenza pandemica ma senza un tassello importante che ci aveva permesso di procedere più sicuri nelle scorse ondate: i ristori.

Ogni provvedimento economico di sostegno nei nostri confronti è cessato al 31/12: con questi presupposti, l’estate è un’incognita».

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