Pronto soccorso, Marche Nord sacrifica il primario contrario ai no vax dopo 2 anni di Covid e promuove il responsabile di Fano

Il pronto soccorso di Marche Nord
Il pronto soccorso di Marche Nord
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 16 Febbraio 2022, 02:35 - Ultimo aggiornamento: 20 Luglio, 21:04

PESARO - Al ventiseiesimo giorno dalla scadenza delle candidature per la direzione temporanea del Pronto soccorso è arrivata la decisione, che sarebbe stata questione di poche ore se non si fosse compromesso un rapporto di fiducia. Il ritardo della nomina rispetto al termine del 20 gennaio, fissato da Marche Nord all’annuncio della decadenza del primario Stefano Loffreda per le manifestazioni di interesse, con l’anticipo di appena tre giorni, toglie per certi versi la sorpresa ma non il rombo di tuono di una scelta che sacrifica il dottor Umberto Gnudi, direttore facente funzioni per quasi due anni nella stagione della pandemia, diventato il medico simbolo della resilienza di un reparto e di uno staff, che prima hanno affrontato la forza d’urto di un vero tsunami sanitario e poi sono rimasti stremati per le carenze di organico.

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Il nuovo incaricato
Il nuovo direttore facente funzioni pro tempore di Pronto soccorso e Medicina d’urgenza dell’azienda ospedaliera, incaricato per il tempo necessario allo svolgimento del concorso per il futuro primario, è il dottor Giancarlo Titolo, responsabile del Pronto soccorso di Fano.

La notizia ieri è stata diffusa con una nota inviata dalla segreteria dell’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini, a riprova che la procedura di competenza della direzione dell’azienda Marche Nord è stata supervisionata dal vertice politico amministrativo della sanità.

Del resto, lo stesso assessore aveva avallato l’irrituale conferenza stampa convocata alla vigilia di Natale, in cui altri primari di Marche Nord avevano preso le distanze da Gnudi, il quale aveva esternato l’esasperazione per il ritardo di risposte efficaci alla carenza dei medici, all’indomani della dissociazione dalle medesime critiche della direzione aziendale.

Si è riunita una commissione
Il comunicato della direzione sanitaria di Marche Nord riferisce che la decisione è stata assunta ieri mattina da una commissione (non meglio specificata, la norma contrattuale assegna la scelta al direttore generale), che si è riunita per valutare le candidature pervenute (almeno tre: quelle di Umberto Gnudi, Giancarlo Titolo e Romolo Mennella, medico di 64 anni in servizio a Fano).

Giancarlo Titolo, referente per il Pronto soccorso di Fano dell’ex primario Loffreda, come Gnudi lo era per quello di Pesaro, dal luglio 2018 è stato nominato dalla direzione aziendale responsabile di struttura semplice. La nota ricorda che il 15 gennaio scorso era cessato il rapporto di lavoro con il primario Loffreda «non rientrato in servizio dopo due anni di aspettativa richiesti per l’espletamento dell’incarico presso un’altra nazione, all’ospedale di Riad». Di conseguenza era decaduto anche Gnudi dall’incarico sostitutivo di facente funzioni assegnato il 13 marzo 2020, nel clou della prima ondata di Covid-19.

Berselli: «Avvicendamento positivo»
«Tale nomina costituisce un’immediata risposta alle esigenze della cittadinanza – afferma il direttore sanitario di Marche Nord, Edoardo Berselli –. Il dottor Titolo ha le capacità e le competenze per affrontare adeguatamente la complessità della struttura di Pronto soccorso. Anche un avvicendamento nella gestione della struttura è un fatto positivo poiché stimola i professionisti al dialogo e all'integrazione. Al dottor Gnudi vanno i ringraziamenti per avere gestito, in accordo con le linee di indirizzo del piano pandemico aziendale, le note fasi della pandemia, così come il dottor Titolo lo ha fatto per il Pronto soccorso di Fano. A nome di tutta l’azienda ospedaliera auguro al dottor Titolo un buon lavoro».

L'accettazione del ruolo
«Accetto con grande motivazione questo incarico – è il commento a caldo di Giancarlo Titolo -. Il Pronto soccorso è da sempre la porta dell’ospedale. Mai come in questo periodo necessita di funzionare a pieno regime e in modo efficace. Cercherò di portare la mia esperienza maturata in questi anni con l’obiettivo di rispondere in maniera adeguata alle sfide che ci aspettano».

Il medico sostituito esempio di abnegazione
L’incognita ora è la reazione dei medici e degli infermieri, in particolare del San Salvatore, che avevano una guida carismatica in Gnudi, il quale per primo dava l’esempio dell’abnegazione sul lavoro e che perciò è stato uno stimolo per molti. Invece, ora potrebbe lasciare l’azienda ospedaliera mentre continua l’emorragia di medici. Significativo fu il messaggio di solidarietà sottoscritto da 43 tra medici e infermieri che il 26 dicembre scorso, dopo la presa di distanza da Gnudi dell’azienda e di altri primari, confermarono le sue critiche espresse a tutela dei pazienti, in particolare dei più fragili. E dall’ambiente ospedaliero rimbalzano le voci di un’ondata di attestazioni di stima all’ex direttore.

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