Sanità, Saltamartini replica a Ricci: «Il modello pesarese con Marche Nord non funziona, potenzieremo i servizi»

Sanità, Saltamartini replica a Ricci: «Il modello pesarese con Marche Nord non funziona, potenzieremo i servizi»
Sanità, Saltamartini replica a Ricci: «Il modello pesarese con Marche Nord non funziona, potenzieremo i servizi»
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 13 Luglio 2022, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 16:06

PESARO - Il modello organizzativo della sanità pesarese non funziona, Marche Nord con le sue alte specialità non intercetta i bisogni di cura dei pesaresi che vanno in Emilia Romagna per interventi di media e bassa complessità, due aziende sanitarie in questa provincia (l’Asur con l’Area vasta 1 e l’azienda ospedaliera) hanno prodotto disservizi dimostrati dalle lunghe liste di attesa per le prestazioni. 

L’assist in aula

La consigliera regionale Marta Ruggeri con la sua interrogazione di un mese fa sulla grave mobilità passiva in provincia e in particolare nel distretto sanitario di Pesaro, rilevabile dai bilanci dell’Asur, ha fornito senza volerlo all’assessore regionale alla sanità l’assist per una replica in sede istituzionale all’attacco del sindaco di Pesaro sulla riforma che incorporerà Marche Nord nella nuova azienda sanitaria territoriale (Ast) di Pesaro Urbino, moltiplicando dal primo gennaio 2023 per ciascuna delle 5 province l’attuale azienda sanitaria unica regionale.

«La provincia di Pesaro Urbino - ha affermato ieri Filippo Saltamartini - risente di un problema atavico per cui di fatto è l’Area vasta in cui i cittadini ricorrono principalmente alla sanità dell’Emilia Romagna facendo pagare alla nostra Regione un prezzo altissimo».

L'80% di mobilità passiva

L’assessore ha parlato di oltre 76 milioni di euro all’anno di mobilità passiva di cui l’80% generato da questo territorio provinciale. «Ciò significa in modo inconfutabile - ha rimarcato Saltamartini - che l’attuale organizzazione della sanità basata su due aziende nella provincia pesarese, una ospedaliera e un’altra che ha gli ospedali di Urbino e Pergola e il territorio, un unicum a livello nazionale, determina inaccettabili disservizi sanitari nei riguardi dei cittadini». 

Prestazioni a bassa intensità

L’assessore ha sottolineato che le prestazioni chieste fuori regione, soprattutto per l’ortopedia e la riabilitazione, «sono a bassa intensità e si sviluppano principalmente in day surgery.

Sulla base di questi dati, che sono stati anche approfonditi da uno studio delle università Politecnica delle Marche e Bicocca di Milano, intendiamo ristrutturare il sistema allargando le potenzialità del presidio ospedaliero Marche Nord anche al territorio. Riunificando le due aziende intendiamo rimediare alla cattiva sanità dei precedenti 25 anni di gestione».

Saltamartini ha annunciato anche 30/35 milioni di investimenti in apparecchiature elettromedicali nel nuovo ospedale di Pesaro. Al sindaco Matteo Ricci ha contestato un difetto di analisi e un approccio antistorico.

«Pesaro contro Ancona? Medievale»

«Mettere Pesaro contro Ancona - ha specificato parlando con i giornalisti - ha un sapore medievale. Ancona ha un ospedale di secondo livello che è regionale, è l’ospedale di tutti i marchigiani, anche dei pesaresi. Paraltro, Pesaro ha un ospedale di primo livello con specializzazioni di secondo livello. Noi ci siamo impegnati, io come assessore, il presidente Acquaroli e la maggioranza, per potenziare i servizi: saranno i cittadini pesaresi a verificare».

La mancata partecipazione

Per parte sua, Marta Ruggeri del M5S ha promesso di vigilare sugli effetti della riforma, lamentando la mancata partecipazione dell’opposizione a questa fondamentale riorganizzazione.

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