Marotta, addio a Rosati genio del mare. Le sue barche gioiello conquistarono anche Lucio Dalla

Lucio Dalla e Giordano Rosati
Lucio Dalla e Giordano Rosati
di Marco Spadola
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Giovedì 19 Agosto 2021, 05:05 - Ultimo aggiornamento: 08:46

MAROTTA -  Ha scritto la storia della nautica marottese e una bella fetta di quella nazionale, Giordano Rosati, patron del cantiere nautico Azzurro, è deceduto l’altra sera all’età di 81 anni. Era malato da qualche mese, si è spento all’ospedale di Fossombrone. Lascia la moglie Ornella e il figlio Thomas. Il mare la sua grande passione, dove, dal 1968, con l’apertura dell’azienda, facevano bella mostra anche le tante imbarcazioni da lui realizzate. Modelli dai 15 ai 24 metri, completamente in legno, veri e propri capolavori di altissima artigianalità che non avevano lasciato indifferente ormai diversi anni fa nemmeno il compianto Lucio Dalla. 

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Il cantautore bolognese aveva scelto il cantiere di Rosati per farsi costruire nel 2003 uno yacht a motore di 23 metri, interamente realizzato con materiali di prima scelta, e con anche lo studio di registrazione. E nel 2009 aveva ordinato un altro scafo ancora più lungo e prestigioso, un 26 metri. Una vita dedicata al lavoro quella di Rosati, come ricorda il figlio Thomas che ora guida l’azienda: «Uno stacanovista, un grande esempio. Negli ultimi periodi aveva allentato un po’, pur rimanendo assolutamente sempre il punto di riferimento per tutti. Il lavoro era anche una sua passione, lo amava. Siamo stati i primi in questo territorio a realizzare simili imbarcazioni, ne abbiamo costruite oltre 400 tra pesca e diporto». La perla, quella per Lucio Dalla: «Sì, era tra il 2002 e il 2003. Erano diventati ottimi amici, veniva molto spesso da noi, nella casa di campagna, per pranzo o cena. Abbiamo trascorso momenti meravigliosi, lo ricordo come una bellissima persona. Mio padre credeva molto nell’amicizia, gli piaceva tanto stare in compagnia, chiacchierare, scherzare e cucinare per gli amici, soprattutto il pesce. Era un ottimo cuoco». Si è sempre diviso tra il cantiere e la casa di campagna: «In campagna da sempre custodiva tantissimi animali, davvero di tutti i tipi. Basti pensare che negli anni ‘70 aveva anche un leone. Era una persona genuina, generosa e ben voluta – conclude il figlio Thomas - e adorava trascorrere le giornate in questo angolo, quasi sempre in compagnia». 

I nipoti hanno voluto affidare a Facebook il loro ricordo: «Potevi fare tutto quello che volevi – scrive Andrea – ma eri fatto di piccole cose e ti bastavano.

Hai sempre dato valore all’amicizia. La gente come te zio non muore mai, è come un capolavoro dei Doors o Pink Floyd». Sulla stessa lunghezza d’onda Giulia: «In qualsiasi barca di legno c’eri tu. La tua forza, la tua passione, la tua vita. Fin da piccola sei stato un orgoglio, un esempio da seguire e ammirare. Giordano uomo forte, carismatico, con grande personalità, ma soprattutto umile, genuino, di cuore. Un uomo che poteva permettersi tutto ma che si sentiva a sui agio seduto in una sedia di plastica circondato di amici nella sua amata campagna». Anche il sindaco Nicola Barbieri e tutta l’amministrazione comunale di Mondolfo si stringono attorno alla famiglia in questo momento di forte dolore. I funerali dell’uomo si terranno domani alle 9.30 nella chiesa di San Giuseppe. 

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