Gradara, bancomat fatto esplodere nella notte in centro: condannati tutti e tre i responsabili

Il bancomat esploso
Il bancomat esploso
di Luigi Benelli
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 08:05

GRADARA - Condannati i tre responsabili. Ieri la sentenza dopo il rito abbreviato in camera di consiglio. Il fatto risale alla notte del 19 settembre 2019, quando a Gradara fu fatto saltare lo sportello Atm dell’Istituto di credito “Riviera Banca”. L’attività di indagine del Nucleo Investigativo Carabinieri di Pesaro, diretta dal pm Giovanni Narbone, ha portato alla identificazione prima di due della banda e in seguito anche del terzo componente del gruppo criminale.

Si tratta di un pregiudicato di 34 enne del Foggiano, ritenuto la mente del gruppo e i complici di 35 anni e 32 anni, anche loro pugliesi. In particolare, i tre malviventi erano giunti la sera precedente da Foggia a bordo di una Fiat Punto e, dopo aver individuato un luogo isolato nelle campagne di Gradara, avevano provveduto a confezionare l’ordigno esplosivo, la cosiddetta “marmotta”, utilizzando della polvere pirica prelevata da grossi petardi che avevano portato al seguito alcuni dei quali rinvenuti sul luogo dell’evento. I tre individui, attesa l’ora favorevole, si erano avvicinati all’obiettivo completamente travisati e, brandendo arnesi da scasso, avevano forzato l’erogatore delle banconote per inserirvi la “marmotta”.

Dopo l’esplosione, che ha causato ingenti danni alla struttura, erano riusciti a prelevare la somma contante di 35,000 euro circa per poi darsi alla fuga, anche in ragione dell’immediata cinturazione attuata dalle pattuglie dei carabinieri presenti sulle principali arterie stradali. Alle prime luci dell’alba i tre malfattori erano rimasti appiedati a causa di un guasto al loro veicolo che così hanno dato alle fiamme. Gli inquirenti sono arrivati alla loro identificazione. Le indagini hanno permesso di dare precise responsabilità a carico di ciascuno dei componenti del terzetto, di cui nel frattempo si era appreso della progettualità volta ad organizzare analoghi colpi anche durante il lockdown. Il 34enne, considerato la mente, è stato condannato a 3 anni e 3 mesi visti anche i precedenti specifici oltre a 6000 euro di multa. Per gli altri due 1 anno e 10 mesi ciascuno.

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