Va in pensione il medico ex sindaco e gli assistiti piangono: «Iniziai con il padre di Burioni, ho finito vaccinando a casa»

Il dottor Fabio Marchetti
Il dottor Fabio Marchetti
di Eugenio Gulini
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Giovedì 1 Aprile 2021, 08:08

FERMIGNANO  - Fabio Marchetti, Dottore, Medico di Famiglia e Personaggio Istituzionale della Comunità Metaurense (tutto risolutamente in maiuscolo), da oggi, è in pensione dopo 40 anni e 4 mesi di attività (laurea in Medicina a Perugia il 26 novembre 1980). L’emergenza da coronavirus lo hanno visto in prima linea anche in questi ultimi giorni: «Ho vaccinato con “Moderna” 11 miei pazienti ultraottantenni a domicilio perché non deambulanti». 

 

Paura? «Non ho mai avuto paura per me, altresì preoccupazione per i miei assistiti (la punta massima 1.560, fino ieri 1.525). Anche io sono stato 16 giorni in isolamento in mansarda nel dicembre 2020. Ne sono uscito guarito e vaccinato con Pfizer. Ho curato molte persone con forti polmoniti virali, soprattutto in questa seconda fase dell’emergenza. Non mi sono mai tirato indietro. Un medico deve essere anche il consigliere psicologico per i problemi dei propri assistiti, un amico di famiglia. Un mio professore diceva: “Un sintomo non ha una sola risposta, potrebbe portarsi a ridosso almeno 10 malattie”. Per questo sono sempre stato molto meticoloso nell’andare sempre a fondo nei contesti personali». 

Tante le manifestazioni di stima. «E’ stato un rapporto di fiducia, segno di grande affetto ed apprezzamento. Anche oggi (ieri per chi legge, ndr) diversi sono usciti dall’ambulatorio piangendo. Il disagio era palpabile. Spero di aver lasciato un buon insegnamento come uomo e come medico che vive le vicende della città in maniera realistica senza illusioni, da uomo di scienze e non come stregone. Con alcuni dei miei pazienti abbiamo percorso 38 anni insieme. Molti li ho sostenuti fino la fine dei propri giorni, a volte da solo e a volte attraverso l’Ant che mi ha permesso di seguirli in modo molto efficace». Fabio Marchetti si indirizzò alla professione su suggerimento del prof. di filosofia e storia, nel 4° anno del Liceo Scientifico ducale: «Lei deve fare il medico». Detto e fatto. Dopo il conseguimento del diploma di laurea iniziò il corso propedeutico nel reparto di Medicina dell’Ospedale di Pesaro dove restò, anche come volontario, per un anno e mezzo. La prima convenzione come medico di famiglia a Fermignano, dopo il militare, nel 1982; associato con il dott. Gaetano Burioni, padre del famosissimo Roberto, e dott. Silvano Bartolucci dal ‘83 al ’87 nell’ambulatorio di via Enrico Medi. Risale al 2001 l’adesione alla medicina di gruppo operativa nel Distretto Sanitario di via Celli. Marchetti è stato anche un personaggio istituzionale, un amministratore. «Un’esperienza fondamentale che mi ha arricchito. Ho conosciuto l’aspetto del mio mestiere dalla parte dell’assistito». 

Ha avuto degli auguri speciali. «Quelli del professor Roberto Burioni via Facebook.

Sono onorato di essere concittadino di una persona così importante e impegnato nella lotta alla pandemia in modo deciso. Burioni rappresenta il cardine della Scienza che oggi ha preso il sopravvento con i vaccini». Quattro generazioni salutano il dottor Fabio Marchetti dedito all’ascolto e al fascino di poter aiutare gli altri. Oggi si porta dietro il suo bagaglio di esperienze umane. Domani? «I miei interessi per l’intarsio in legno e i bassorilievi in pietra ma per i miei pazienti io ci sarò sempre, magari per scambiare due parole.

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