Una promessa nel dolore: «Ciao Benny, lottiamo nel tuo ricordo: divertimento sicuro, uniti è possibile»

Il sindaco Seri con gli amici e il fratello di Benny
Il sindaco Seri con gli amici e il fratello di Benny
di Osvaldo Scatassi
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Mercoledì 9 Dicembre 2020, 06:25

FANO «Ciao Benny». Sono trascorsi due anni esatti dalla tragedia che ha tolto la vita a Benedetta Vitali, la quindicenne fanese travolta dal fuggi fuggi nella Lanterna Azzurra a Corinaldo, mentre aspettava il concerto del trapper Sfera Ebbasta. Due anni, un tempo lungo, ma la morsa del dolore e dell’assenza è ancora lacerante. Anzi, è ancora più intensa: «Quanto ci manchi, oggi più di prima», ha detto il gruppo delle amicizie più strette durante Uniti nel ricordo, momento di riflessione nel tardo pomeriggio di ieri, in piazza 20 Settembre sotto l’abete natalizio. Un’iniziativa organizzata dall’amministrazione comunale e dal comitato dei genitori uniti, il Cogeu, che ha in sé anche alcuni studenti fanesi del liceo Nolfi, lo stesso frequentato da Benedetta.

 

«È impossibile dare un senso alla tua perdita e siamo consapevoli che il dolore farà sempre parte di noi», ha detto Giulia, una delle amiche più care, durante la cerimonia, che è stata trasmessa in diretta dalla pagina Facebook del Comune per evitare una presenza di massa, come l’anno scorso, e il conseguente rischio di assembramenti. «Grazie all’associazione Cogeu – ha proseguito Giulia – abbiamo avuto la possibilità di dare voce alla nostra sofferenza e alla nostra rabbia, tramutandole in qualcosa di bellissimo che ci sta aiutando a rimarginare le nostre ferite e ci dà tanta speranza. Questo fantastico gruppo ci dà l’occasione di impegnarci, nel nostro piccolo, per cambiare davvero le cose in vista di un futuro migliore, quando sia garantito a tutti i ragazzi il diritto al divertimento, sì, ma in sicurezza, affinché la tua perdita e quella di Asia, Eleonora, Daniele, Emma e Mattia non sia vana e una tragedia simile non accada mai più».

Nella sostanza è lo stesso messaggio di Francesco Vitali, il fratello di Benedetta, contenuto nel toccante intervento sulla sofferenza sua e della sua famiglia, che però manifestava la forza d’animo di affidare alla «giustizia il passato» e di «guardare avanti». Al termine dell’iniziativa l’assessora Barbara Brunori, che ne ha tenuto i fili organizzativi, ha affermato di essere «fiera di questi giovani e del loro approccio alla vita, che è di grande insegnamento. Sarà premura dell’amministrazione comunale tradurre il loro dolore in un impegno che concretizzi il diritto al divertimento sicuro». Il momento di riflessione, in contemporanea con i Comuni di Senigallia e Frontone, dove vivevano altre vittime della strage a Corinaldo, è stato aperto dal sindaco Massimo Seri. Fascia tricolore a tracolla, per rappresentare la vicinanza dell’intera città alla famiglia Vitali, si è emozionato ricordando: «All’abete natalizio manca quest’anno una radice, che è Cinzia». 

La madre di Benedetta è deceduta alcuni mesi fa.

Elisa, un’altra amica di Benny, ha letto un suo testo, inserito in un libretto consegnato a Papa Francesco. Racconta come quella drammatica serata dell’8 dicembre 2018 sia precipitata da uno stato di «felicità, divertimento e spensieratezza» a un incubo fatto di «paura, panico, orrore» e incredulità. Ciao Benny, allora. «Immaginarti lassù, tra le braccia di tua mamma Cinzia, felici e in pace, ci rassicura». L’hanno detto gli amici e le amiche, ma è lo stesso pensiero di Francesco, che ieri era in piazza insieme con papà Corrado.

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