Ritorna la ColleMar-athon, tu chiamale se vuoi emozioni: 1008 iscritti e le parole di Baricco per presentare la gara

La partenza dell'edizione 2016
La partenza dell'edizione 2016
di Andrea Amaduzzi
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Domenica 8 Maggio 2022, 09:20 - Ultimo aggiornamento: 10:33

FANO -  Numeri e poesia per il ritorno della ColleMar-athon. Per rendere il romanticismo della gara immersa in paesaggi irripetibili, degradando dalla collina al mare, presa a prestito l’ispirazione di Alessandro Baricco quando annota che «a volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni».

 

Affresco in cui l’organizzazione guidata dall’irriducibile Annibale Montanari e galvanizzata dal ritorno in campo, dopo due anni passati a mordere il freno causa pandemia, si è specchiata, ma che calza bene anche ai sentimenti provati dall’esercito dei 1.008 iscritti alla competizione, con una estesa quota di fedelissimi. 805 gli uomini, 203 le donne, 253 i gruppi sportivi rappresentati le altre cifre che danno invece la dimensione della grandezza della “maratona dei valori” e che questa odiosa parentesi non ha minimamente eroso. Nuovamente premiata anche la scelta di coniugare la gara principale sui 42 chilometri e rotti da Barchi a Fano, mettendo in vetrina lungo il percorso i borghi storici di Mondavio, Orciano, San Giorgio, Piagge, Cerasa e San Costanzo, con la Half ColleMar-athon, che fissa la partenza da Mondolfo e che raccoglie un terzo dei partecipanti, attingendo all’ampia platea di chi pratica piacevolmente la corsa senza però essere attrezzato per la distanza più lunga. Saranno invece 19 le nazioni rappresentate, distribuite su quattro diversi continenti, al via scandito dai tradizionali colpi di bombarda e dalle note di “The final couintdown”. Anche questo un dato che si pone in continuità, con concorrenti arrivati da Germania, Gran Bretagna, Francia, Spagna, Belgio, Croazia, Finlandia, Svizzera, Albania e, nel segno della solidarietà e della fratellanza che connotano la competizione, anche Ucraina, mentre fuori dall’Europa si spazia dall’Australia al Perù, passando per Argentina, Brasile e Stati Uniti, con il plotoncino dei cinque atleti provenienti da Chattanooga la cui maratona è gemellata. Nel computo anche il Marocco di cui sono figli i vincitori dell’ultima edizione, quella del 2019, in cui Youness Zitouni si era imposto in campo maschile e Asmae Ghizlane aveva primeggiato nell’emisfero femminile. 

Stavolta chi taglierà per primo il traguardo della Rocca Malatestiana, dove è acquartierato il villaggio che ieri ha ospitato le gare junior, dovrebbe uscire dal lotto che annovera l’altro marocchino Mohamed Hasjjy, Matteo Lucchese, campione italiano 2018 sulla 100 chilometri, e l’ex campione del mondo della prova Mario Fattore, il cui fratello Luciano celebrerà oggi la centesima maratona in carriera.

Poca roba in confronto al record delle mille maratone e ultramaratone di Antonio Grotto, 72enne di Thiene, pure lui ai nastri di partenza. Tra le donne farti puntati su Denise Tappatà che nel 2019 era salita sul terzo gradino del podio. 

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