FANO - Grazie al buon fine dell’ultima gara giudiziale bandita dal Tribunale di Pesaro, la città non solo riavrà le sue terme, ma in più potrà disporre di una clinica privata dedicata alla chirurgia estetica; un complesso dunque, dove le donne oltre a tutelare la propria salute grazie all’azione delle cure idropiniche che sfruttano le proprietà delle acque termali, potranno ritrovare la loro bellezza con interventi di blefaroplastica che eliminano le borse sotto gli occhi, gli eccessi cutanei, i rigonfiamenti palpebrali, gli arrossamenti, i restringimenti visivi e non solo, nella massima riservatezza.
A differenza della clinica privata prevista a Chiaruccia, non si tratta comunque di una struttura convenzionata, in quanto l’estetica non rientra tra i settori finanziati dal Servizio Sanitario Nazionale, ma la sua realizzazione contribuirà comunque insieme alla Terme allo sviluppo della economia locale, in termini di servizi sanitari, di occupazione, di richiamo turistico.
Letta la perizia, ora risulta che lo stabile si presenta con i solai crollati e il tetto fatiscente. Occorrerà dunque effettuare un intervento di particolare spessore, ma secondo noi il gioco vale la candela, perché in questo momento, al di fuori della località, le strutture termali costituiscono uno dei pochi settori in grande sviluppo. Quelle che comunque hanno contribuito alla decisione dell’acquisto sono state le aspettative che da oltre trent’anni vengono nutrite dalla città; il che significa che non pochi fanesi non appena lo stabilimento verrà aperto torneranno a frequentare il parco e i servizi che saremo in grado loro di offrire. Se poi oltre alle Terme associamo servizi di estetica ecco che il panorama di attrazione si allarga in maniera considerevole deponendo per il buon successo dell’impresa. Esiste una esperienza sul lago di Garda che abbiamo analizzato che funziona benissimo e debbo dire che vi abbiamo riscontrato tutte le premesse perché anche a Carignano si possa fare la stessa cosa».
E’ intenzione del gruppo costruire un nuovo albergo e investire su strutture ludico-sportive che possano rendere piacevole il soggiorno nella piana dell’Arzilla; se poi sarà un campo da golf, un maneggio o altro, si vedrà. Né l’hotel 4 Fonti né il capannone dell’imbottigliamento comunque fanno parte dei lotti acquistati. Appresa la notizia della vendita delle terme hanno espresso la loro soddisfazione il sindaco Massimo Seri e il suo predecessore Stefano Aguzzi che ora da assessore regionale gestisce la delega delle acque termali e l’assessore al turismo Etienn Lucarelli.