Marito e moglie uccisi dal Covid: una vita d'amore, per sempre insieme. Muoiono a 48 ore di distanza l'uno dall'altro

Maria Luisa Antonioni e Savino Falcioni
Maria Luisa Antonioni e Savino Falcioni
di Osvaldo Scatassi
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Mercoledì 17 Marzo 2021, 05:20

FANO - Se ne sono andati di fatto insieme, quasi mano nella mano, a nemmeno 48 ore di distanza l’uno dall’altra dopo una lunga vita fianco a fianco. Savino Falcioni, 86 anni, e sua moglie Maria Luisa Antonioni, ottantatreenne, erano stati entrambi ricoverati nell’ospedale San Salvatore a Pesaro, dov’erano stati trasferiti a causa del Covid. Lui è spirato nella serata di venerdì scorso, lei domenica mattina.

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Vivevano a Cuccurano
La coppia viveva in via Scevola, a Cuccurano di Fano, entrambi avevano patologie pregresse e l’aggressione del virus è stata fatale, non ha lasciato scampo.

Il funerale dei due coniugi sarà celebrato domani mattina alle 9.30 nella chiesa di San Biagio a Cuccurano, poi i feretri saranno portati al cimitero di Rosciano. La frazione di Fano dove Maria Luisa Antonioni aveva lavorato come insegnante. Suo marito, invece, era stato ferroviere e sindacalista Cisl.

Maria Luisa e Savino lasciano una bella e numerosa famiglia: le figlie Maurizia e Gigliola, i rispettivi mariti e sei nipoti. La scomparsa dei due anziani coniugi ha provocato sgomento negli abitanti della frazione fanese, come nei centri vicini, dove entrambi erano molto conosciuti. Savino, tra l’altro, fino a non molto tempo fa era stato presidente del circolo anziani a Cuccurano.

Risalgono alla giornata del 26 febbraio scorso i primi sintomi della malattia. All’inizio il virus si è manifestato con una febbre leggera, ma le condizioni di Maria Luisa Antonioni sono subito diventate difficili; poco dopo sono diventate critiche anche per suo marito, che è spirato mentre si trovava nel reparto di medicina. La moglie era invece ricoverata in pneumologia.

L’ultimo saluto
Le figlie sono state avvisate che la situazione stava precipitando e hanno fatto in tempo a salutare i genitori. Gigliola li ha ricordati attraverso l’esempio che hanno lasciato, paragonato a «una valigia colma di amore, dignità, onestà e semplicità». «Non hanno chiesto altro – afferma la figlia Gigliola – se non una vita piena di affetto, l’hanno tutto dedicato alla famiglia. Li ringrazio per tutto il tempo che ho trascorso insieme con loro, anni splendidi e irripetibili. Grazie a loro anche io e mia sorella siamo riuscite a nostra volta a realizzare due famiglie bellissime. Se ne sono andati via insieme, sono convinta che li ritroveremo».

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