Noi Città e Noi Giovani bocciano Capodagli
Il Pd compatto regge l'attacco di Severi

Il capogruppo della lista Noi Città Riccardo Severi
Il capogruppo della lista Noi Città Riccardo Severi
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Giovedì 16 Aprile 2015, 20:24 - Ultimo aggiornamento: 17 Aprile, 05:31
PESARO - L'incidente politico dell'assunzione del portavoce compromette il futuro di Capodagli. Contro la conferma della presidente di Aset spa alla guida dell'ente che nascerà dalla fusione tra l'azienda multiservizi fanese e Aset Holding pongono una pregiudiziale le liste civiche dei maggioranza Noi Città e Noi Giovani.



Dopo l'accesa riunione politica in cui il capogruppo della lista del sindaco, Riccardo Severi, ha sferrato un duro attacco al Pd, è stato diffuso il seguente comunicato.



"Le liste civiche Noi Città e Noi Giovani - si legge nella nota - confermano l’inopportunità della scelta relativa all'assunzione in Aset di un funzionario Pd (in realtà si tratta di una dirigente volontaria, ndr). Sono fermamente convinte della necessità di giungere in tempi brevissimi alla fusione, nell'interesse preminente della città e stanno lavorando attivamente per questo importante obiettivo. Per senso civico invitano la presidente Capodagli, tramite il suo partito, ad accelerare il percorso, senza ulteriori intoppi, per poi aprire, con la nuova Aset, un nuovo percorso, anche rappresentativo".



La chiusura del comunicato, in particolare, significa, anche se non è esplicito, che a capo dell'azienda che uscirà dalla unificazione delle due Aset le due liste civiche vogliono un nome nuovo, un nome che non sia quello dell'attuale presidente di Aset spa. Quindi il caso che ha visto protagonista Daniela D'Agata, presidente dimissionaria del circolo Pd di San Lazzaro, supera per significato e prospettiva il problema della assunzione stessa di una portavoce a discrezione di Lucia Capodagli, anche se questo ha originato il conflitto.



D'altra parte è emerso che il Pd - assai fragile e diviso quando si tratta di sviluppare un dibattito interno - appare solido e determinato quando si tratta di respingere un attacco esterno. E l'altra sera di fronte alle rimostranze espresse senza peli sulla lingua da Severi il Pd non ha mostrato segni di debolezza. Particolarmente equilibrato e fermo nel richiamare tutti alle responsabilità di una maggioranza di governo è apparso il segretario comunale del Pd Stefano Marchegiani, che pur non aveva avuto scrupoli nel criticare l'atteggiamento della dirigente del suo partito, che aveva accettato a cuor leggero quell'incarico senza pensare alle conseguenze politiche, chiedendone le dimissioni.
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