I carabinieri della stazione locale l’hanno arrestato sabato scorso, per detenzione di armi clandestine, e ieri in
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L'allarme
Una ruggine, quella tra l’operaio e i suoi due connazionali, che stava alimentando un rancore sordo, rimasto sotto traccia fino al pomeriggio di sabato scorso, quando il centralino d’emergenza 112 ha ricevuto una telefonata piuttosto preoccupante dalla frazione di Colli al Metauro: «C’è una pistola dentro a una cassetta delle lettere», aveva segnalato il proprietario di un appartamento in un condominio. E in effetti i carabinieri della stazione hanno trovato una pistola tipo revolver: aveva la matricola leggibile solo in parte ma era funzionante. Nel tamburo cinque proiettili calibro 380 e cane armato, sarebbe bastato premere il grilletto e l’arma avrebbe sparato.
Coordinati dal sostituto procuratore Silvia Cecchi e guidati dal luogotenente Antonello Pannaccio, i militi hanno subito iniziato a indagare. Anche se il revolver era nella cassetta postale di un appartamento disabitato da tempo, i carabinieri potevano contare su una pista interessante: qualche ora prima una pattuglia era intervenuta in via Flaminia in un diverbio fra cittadini di origine albanese. Segnalati danni alle rispettive automobili, ma nessuna denuncia. Dagli accertamenti sulla pistola è poi risultato che nel condominio risiede una delle persone coinvolte nell’alterco.
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