Gli studenti dello scientifico installano una rete di rilevatori di biossido di azoto in 18 zone

Lo studente del liceo Torelli Samuele Lorenzetti
Lo studente del liceo Torelli Samuele Lorenzetti
di Andrea Amaduzzi
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Giovedì 25 Febbraio 2021, 07:10

FANO - Al liceo scientifico “Torelli” si studia anche l’ambiente. Non solo, però, sui libri ma attraverso un’esperienza empirica condotta nell’alveo dell’osservatorio costituito tre anni fa proprio allo scopo di formare cittadini sensibili al tema e magari anche futuri specialisti della disciplina.

La didattica applicata
Un’attività didattica applicata sul territorio e che si è focalizzata già nel passato anno scolastico sulla raccolta e sull’esame dei dati relativi alla concentrazione di biossido di azoto nell’aria. Erano stati all’epoca posizionati venti rilevatori tra centro urbano, Bellocchi, Lucrezia e Calcinelli. L’emergenza sanitaria aveva poi impedito agli studenti della II C di portare a termine il programma, che includeva un analitico raffronto delle rilevazioni del “Torelli” con quelle validate di Arpam, e ci si era dovuti limitare alla presa d’atto che nel centro urbano si registrava una presenza di No2 superiore e in qualche caso quasi doppia rispetto agli altri siti.

Valori nella norma
Valori comunque ampiamente nella norma, con picchi di 38 microgrammi per metro cubo d’aria, quando la legge impone di non superare diciotto volte nell’anno il tetto dei 200 microgrammi per media oraria. Tutto sommato in linea con i dati ufficiali, se in questi primi 55 giorni dell’anno la centralina di via Montegrappa non si è mai spinta oltre i 49 microgrammi giornalieri con punte orarie di 93. Ora l’iniziativa viene rilanciata, sempre in sinergia con il Comune che ha messo a disposizione degli studenti della II G il personale dell’ufficio Ambiente per la posa di diciotto rilevatori nei diversi quartieri, dove resteranno operativi per quattro settimane, e anche per la lettura dei dati, da trasmettere poi per una ulteriore elaborazione ad un centro specializzato in Inghilterra e consultabili sul sito dell’istituto.

«Collaborazione virtuosa nel merito e nel metodo» commenta l’assessora all’Ambiente Barbara Brunori, convinta che «i ragazzi coinvolti saranno più consapevoli e di conseguenza più responsabili nel tenere un comportamento rivolto al rispetto, alla cura ed alla tutela del contesto in cui viviamo».

All’intendimento «di formare reti scolastiche e civiche per il controllo del territorio», favorendo «una nuova e più diretta percezione dell’ambiente», si accompagna l’interesse scientifico verso la mappatura che verrà suggerita dai rilevatori.

La comparazione
Scatterà una prima comparazione con quelli annotati ad inizio 2020, quando emerse uno scarto anche superiore ai 20 microgrammi tra un sito e l’altro, con picchi dell’inquinante in via Tasso (zona San Cristoforo), viale Veneto (zona ospedale) e in via Garibaldi in pieno centro, mentre i valori individuati proprio in via Montegrappa, dove insiste anche la centralina di Arpam, si collocavano nella media. E proprio dalla centralina di via Montegrappa continuano, nel frattempo, ad arrivare indicazioni rassicuranti sulla concentrazione di polveri sottili. Appena tre gli sforamenti da inizio anno, al netto della mancanza di dati fino al 14 gennaio. Soglia superata soltanto in quello stesso giorno (58), il 21 gennaio (71) e il 6 febbraio (54).

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