Scogliere a Sassonia di Fano, un iter lungo 7 anni. Ma il Comune procede contro la ditta appaltatrice: non ha iniziato i lavori

Scogliere a Sassonia di Fano, un iter lungo 7 anni. Ma il Comune procede contro la ditta appaltatrice: non ha iniziato i lavori
Scogliere a Sassonia di Fano, un iter lungo 7 anni. Ma il Comune procede contro la ditta appaltatrice: non ha iniziato i lavori
di Massimo Foghetti
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Venerdì 2 Dicembre 2022, 07:43

FANO - E’ stata la forza dell’emergenza e dell’attualità ad imporre il dibattito nell’ultima seduta del consiglio comunale sui ritardi ancora in atto che caratterizzano l’esecuzione dei lavori di difesa della costa a Sassonia e che hanno consentito all’ultima burrasca di sconvolgere ancora una volta la concessione dei Bagni Carlo. 

L’argomento urgente

L’argomento è stato affrontato con un’interrogazione urgente non compresa nell’ordine del giorno presentata dal gruppo consiliare della Lega che nei giorni scorsi aveva convocato una conferenza stampa direttamente sull’arenile, mostrando a tutti, insieme al bagnino Matteo Renzi, quanta sabbia le onde avessero sottratto alla concessione. 

«Un danno – ha sottolineato Luca Serfilippi – che non solo ha coinvolto lo stabilimento balneare ma che si è ripercosso sulla passeggiata del Lisippo e sulle attività economiche adiacenti.

Sono ormai trascorsi 7 anni da quando la Regione ha stanziato i fondi necessari per correre ai ripari, fondi confermati dall’attuale amministrazione, senza che tuttavia la difesa della costa fosse completata». Serfilippi ha evidenziato come via via nel corso degli anni sono, a causa di modalità sbagliate, state danneggiate le concessioni dei Bagni Maurizio, dei Bagni Gabriele ora dei Bagni Carlo. Ora manca l’ultima scogliera, un tratto di 80 metri su cui, specialmente quando fa il mare da Levante, si concentra tutta la forza delle onde. Queste ultime inoltre stanno demolendo la scogliera che protegge la passeggiata, al punto che, se tarda ancora un intervento di consolidamento, il camminamento del Lisippo non sarà più fruibile. 

L'appalto non onorato

In realtà i lavori erano stati affidati, dietro gara d’appalto il primo luglio scorso, alla ditta Cmu Service srl di Agrigento per un importo di 337.000 euro e dovevano concludersi entro 60 giorni, ma non sono mai iniziati. A questo proposito però l’amministrazione comunale non è stata inerte. Rispondendo all’interrogazione il vicesindaco Cristian Fanesi ha evidenziato come più volte la ditta sia stata messa di fronte alle sue responsabilità, con il sollecito dell’inizio dei lavori che comunque avrebbe potuto essere procrastinato nel mese di settembre, visto che la capitaneria di Porto aveva negato il permesso di eseguirli nel mese di agosto. Il 22 settembre la ditta è stata formalmente diffidata, il termine allora concesso fu di 7 giorni, ma l’atto non ha ottenuto alcuna risposta. 

La contromisura

«A questo punto il Comune – ha detto Fanesi – si riserva di chiedere il risarcimento dei danni derivanti dall’inadempimento della ditta; procederà alla riscossione della fideiussione ricevuta in garanzia nel momento in cui la Cmu Service ha partecipato alla gara e provvederà alla segnalazione della ditta stessa alla autorità nazionale anticorruzione. Ormai è chiaro: l’appalto è stato vinto da una ditta che non vuole eseguire i lavori» e quindi molto probabilmente si dovrà ricominciare da capo. 

E’ invece in corso la gara per l’attribuzione dei lavori di consolidamento della diga foranea del porto che serviranno anche a mettere in sicurezza la passeggiata del Lisippo, per un investimento di 530.000 euro. Il termine delle offerte è stato determinato il 12 dicembre. 

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