PESARO Da sabato scorso il palazzo della Questura su via Giordano Bruno è transennato. Colpa dello sciame sismico che dà continue botte a uno stabile che ha conosciuto tempi migliori. Il terremoto ha evidenziato crepe, fessurazioni, sbriciolamenti e rischia di dare il colpo di grazia a una situazione già instabile. La classica goccia che fa traboccare un vaso colmo di disagi e segnalazioni: poliziotti al freddo costretti a lavorare con il cappotto, locali di lavoro umidi con vistosi segni di muffa alle pareti, una precarietà sulle condizioni logistiche generalizzata e diffusa su cui oggi entra a gamba tesa il segretario provinciale del Siulp, Marco Lanzi che parla senza mezzi termini di «una Questura che cade a pezzi» e di «inaccettabili condizioni di lavoro». «Oramai il tempo è scaduto - argomenta Lanzi - siamo arrivati al punto di non ritorno. I locali della Questura di via Bruno e quelli distaccati di via Giusti sono attualmente privi di riscaldamento: l’impianto, costituito da vecchie caldaie, si è bloccato. E’ talmente vecchio che reperire i pezzi di ricambio costituisce un’impresa. A causa della basse temperature siamo costretti a lavorare indossando sciarpe e cappotti. Lo stato di salute del lavoratore è strettamente correlato alle condizioni climatiche di lavoro. Se non sono favorevoli provocano notevoli disagi».
Tempo scaduto
Questa estate, ricorda Lanzi, le condizioni erano all’opposto: la mancanza di un impianto di climatizzazione ha costretto a sopportare temperature elevate, parzialmente alleviate da dei condizionatori portatili, ma l’utilizzo di quest’ultimi ha messo a dura prova l’impianto elettrico, anche quest’ultimo inadeguato e non più efficiente. «Ogni tanto - puntualizza- qualche elemento di questi vetusti impianti si rompe e il dirigente e i colleghi dell’Ufficio Tecnico Logistico cercano di metterci una pezza chiedendo l’immediato intervento delle ditte incaricate della manutenzione».
La burocrazia
Ma a causa della burocrazia necessaria per richiedere i fondi e le necessarie autorizzazioni è quasi impossibile ottenere interventi tempestivi. «In ogni caso - spiega - solo un intervento complessivo, organico e radicale potrebbe risolvere tali situazioni ma da tempo le proprietà degli immobili non eseguono adeguate e risolutive ristrutturazioni. Quando piove con intensità, come avvenuto recentemente, vaste chiazze di umidità compaiono in vari locali».
Vetustà
Le pareti di molti locali sono permeati da muffe: sala Volanti, ufficio passaporti, ufficio denunce, solo per fare alcuni esempi.
Il futuro
E alla fine si arriva anche al casus belli. Condizioni di lavoro inaccettabili nel vecchio stabile, ma il Siulp ha più di un tentennamento sulla nuova Questura. «Più di trent’anni di assenza di decisioni e di proposte di valide alternative hanno impedito la costruzione della nuova Questura - chiosa Lanzi - Il sindaco Matteo Ricci ha definito un “risultato storico” l’accordo tra Agenzia del Demanio, Ministero della Difesa e dell’Interno, Prefettura e Comune per una nuova sede all’interno della caserma Cialdini, in viale della Liberazione. Ma se l’attuale progetto non sarà profondamente rivisto rimarremo fermi all’ennesimo annuncio».