La Questura di Pesaro è transennata dopo il terremoto: cade a pezzi. La beffa: riscaldamento rotto, i poliziotti sono al freddo

La Questura di Pesaro è transennata dopo il terremoto: cade a pezzi. La beffa: riscaldamento rotto, i poliziotti sono al freddo
La Questura di Pesaro è transennata dopo il terremoto: cade a pezzi. La beffa: riscaldamento rotto, i poliziotti sono al freddo
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Mercoledì 23 Novembre 2022, 03:50 - Ultimo aggiornamento: 15:15

PESARO Da sabato scorso il palazzo della Questura su via Giordano Bruno è transennato. Colpa dello sciame sismico che dà continue botte a uno stabile che ha conosciuto tempi migliori. Il terremoto ha evidenziato crepe, fessurazioni, sbriciolamenti e rischia di dare il colpo di grazia a una situazione già instabile. La classica goccia che fa traboccare un vaso colmo di disagi e segnalazioni: poliziotti al freddo costretti a lavorare con il cappotto, locali di lavoro umidi con vistosi segni di muffa alle pareti, una precarietà sulle condizioni logistiche generalizzata e diffusa su cui oggi entra a gamba tesa il segretario provinciale del Siulp, Marco Lanzi che parla senza mezzi termini di «una Questura che cade a pezzi» e di «inaccettabili condizioni di lavoro». «Oramai il tempo è scaduto - argomenta Lanzi - siamo arrivati al punto di non ritorno. I locali della Questura di via Bruno e quelli distaccati di via Giusti sono attualmente privi di riscaldamento: l’impianto, costituito da vecchie caldaie, si è bloccato. E’ talmente vecchio che reperire i pezzi di ricambio costituisce un’impresa. A causa della basse temperature siamo costretti a lavorare indossando sciarpe e cappotti. Lo stato di salute del lavoratore è strettamente correlato alle condizioni climatiche di lavoro. Se non sono favorevoli provocano notevoli disagi». 


Tempo scaduto


Questa estate, ricorda Lanzi, le condizioni erano all’opposto: la mancanza di un impianto di climatizzazione ha costretto a sopportare temperature elevate, parzialmente alleviate da dei condizionatori portatili, ma l’utilizzo di quest’ultimi ha messo a dura prova l’impianto elettrico, anche quest’ultimo inadeguato e non più efficiente. «Ogni tanto - puntualizza- qualche elemento di questi vetusti impianti si rompe e il dirigente e i colleghi dell’Ufficio Tecnico Logistico cercano di metterci una pezza chiedendo l’immediato intervento delle ditte incaricate della manutenzione». 


La burocrazia


Ma a causa della burocrazia necessaria per richiedere i fondi e le necessarie autorizzazioni è quasi impossibile ottenere interventi tempestivi. «In ogni caso - spiega - solo un intervento complessivo, organico e radicale potrebbe risolvere tali situazioni ma da tempo le proprietà degli immobili non eseguono adeguate e risolutive ristrutturazioni. Quando piove con intensità, come avvenuto recentemente, vaste chiazze di umidità compaiono in vari locali». 
Vetustà
Le pareti di molti locali sono permeati da muffe: sala Volanti, ufficio passaporti, ufficio denunce, solo per fare alcuni esempi.

Locali dove spesso i poliziotti e anche gli utenti devono permanere per lunghi periodi. «E’ comprovato - prosegue Lanzi - come l’esposizione sistematica e prolungata alle spore che le muffe liberano sia causa di allergie, disturbi e patologie varie. Proprio poco tempo fa una utente che si trovava in attesa nell’area interna antistante l’Ufficio denunce ha cominciato ad accusare dei malesseri, molto probabilmente determinati proprio dalle muffe che impregnano le pareti e alla quale l’utente ha dichiarato di essere allergica». Problemi analoghi li stanno vivendo anche al Commissariato di Fano dove i poliziotti hanno trascorso quasi una estate intera senza alcun sistema di climatizzazione e che in questo momento si ritrovano al freddo a causa della rottura di un bruciatore. «Infine - puntualizza - il terremoto ha provocato vari danni interni ed esterni alla Questura obbligandoci anche ad interdire al pubblico l’ingresso principale dell’Ufficio passaporti. E’ inaccettabile che la struttura ove sono ubicate la Sala Operativa e la Sala unità di Crisi, centro nevralgico dell’ordine pubblico e deputate a coordinare anche soccorsi in caso di calamità, non sia antisismica e rischi di essere una delle prime a crollare in caso di un terremoto più intenso e ravvicinato».


Il futuro


E alla fine si arriva anche al casus belli. Condizioni di lavoro inaccettabili nel vecchio stabile, ma il Siulp ha più di un tentennamento sulla nuova Questura. «Più di trent’anni di assenza di decisioni e di proposte di valide alternative hanno impedito la costruzione della nuova Questura - chiosa Lanzi - Il sindaco Matteo Ricci ha definito un “risultato storico” l’accordo tra Agenzia del Demanio, Ministero della Difesa e dell’Interno, Prefettura e Comune per una nuova sede all’interno della caserma Cialdini, in viale della Liberazione. Ma se l’attuale progetto non sarà profondamente rivisto rimarremo fermi all’ennesimo annuncio».
 

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