Pesaro, l'Ordine richiama la Regione:
«Nuovi ospedali ma senza medici»

Il presidente dell'Ordine dei Medici di Pesaro Urbino Paolo Maria Battistini
Il presidente dell'Ordine dei Medici di Pesaro Urbino Paolo Maria Battistini
di Luigi Benelli
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 03:20 - Ultimo aggiornamento: 08:48

PESARO I medici e le sfide del futuro come la telemedicina e intelligenza artificiale. Ma soprattutto la questione delle risorse economiche e della carenza di professionisti che scappano all’estero. Ieri si è svolta al Flaminio l’assemblea annuale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Pesaro Urbino: un momento di festa, con la consegna delle medaglie d’oro per i 50 anni di laurea e il Giuramento di Ippocrate dei nuovi iscritti all’Ordine nel triennio 2020-2021-2022, ma anche un invito alla riflessione sul domani della professione incardinato nella relazione morale del presidente Paolo Maria Battistini. L’incipit: «I medici hanno sperimentato profondi cambiamenti nell’esercizio della professione: non solo l’avvento dei computer, anche il mutato rapporto tra medico e paziente. Ora sentiamo sempre più parlare di telemedicina, televisita, teleconsulto, teleconsulenza: capiremo poi se questo cambierà e in positivo il nostro lavoro». 


La riflessione

C’è un altro passo in avanti. «Ciò che attualmente sta incuriosendo e nello stesso tempo preoccupando la professione medica - ha sottolineato Battistini - è la scesa in campo dell’intelligenza artificiale: il paziente si collega con un computer che emette una diagnosi e prescrive la terapia a suo parere più appropriata ed efficace.

Sembrerebbe che stia raccontando delle favole, se non che a Londra questo sistema sta sostituendo la medicina di famiglia per le diagnosi di primo livello. E’ vero che c’è carenza di medici nel territorio ma, sicuramente, l’intelligenza artificiale non può esserne la soluzione». Per Battistini il «rapporto medico­paziente deve essere empatico, basato sul dialogo e sulla fiducia reciproca e che non possa in alcun modo essere sostituito da una macchina; per questo siamo profondamente colpiti e preoccupati». Poi un cenno allo stanziamento di 200 milioni di euro da parte del Governo per finanziare interventi a favore dei medici del 118 e dell’emergenza urgenza. «Il nostro presidente nazionale - ha rimarcato - ha chiesto che questi possano servire ad aumentare anche gli stipendi, riducendo la disparità di trattamento economico rispetto agli altri paesi europei». Un cenno anche ai vaccini. «Unica nota positiva lo stanziamento di circa seicento milioni per incrementare la campagna vaccinale anticovid. Questo ci ha rassicurato soprattutto dopo le infelici esternazioni dubbiose sull’utilità dei vaccini da parte di figure di primo piano del Ministero della Salute». E ancora: «Questa indifferenza del nostro Governo sul sistema sanitario che credevamo superata con la pandemia, ora che la situazione sembra sotto controllo, è riesplosa con tutta la sua forza. Continueremo pertanto a denunciare il vergognoso trattamento economico dei corsisti in medicina generale, costretti a più lavori per arrivare a fine mese. I medici di medicina generale - evidenzia - sono sempre più sommersi dalle pratiche burocratiche in attesa che venga finalmente attuata quella riforma del territorio che prevede l’affiancamento di personale e utilizzo di strumentazioni già finanziate ma ferme al palo». Per Battistini questi fattori portano a una «sempre minore appetibilità della professione con corsisti e specializzandi che abbandonano il percorso intrapreso. Ma anche colleghi ospedalieri che mentre fino a qualche anno fa entrando in ospedale, avevano raggiunto la loro massima aspirazione, pensano sempre più frequentemente ad alternative all’estero. Solo nel 2022 ben sette colleghi iscritti al nostro Ordine si sono presentati in segreteria per ottenere le certificazioni necessarie per il trasferimento all’estero: ecco quindi che la carenza di personale medico si fa sempre più critica al punto che gli ospedali per gestire i servizi di emergenza ricorrono alle cooperative con costi almeno raddoppiati. Ma come mai in questo caso i soldi si sono trovati?».

L’affondo

Infine, l’affondo in chiusura: «A brevissimo ci saranno nella nostra regione importanti cambiamenti organizzativi: non esisterà più Asur Marche e al suo posto ci saranno 5 Aziende sanitarie territoriali. Si stanno spendendo miliardi in nuovi ospedali e infrastrutture senza pensare che non ci sarà il personale sanitario per farle funzionare: saranno cattedrali nel deserto. Le risorse ci sono, ma sono utilizzate male. Confidiamo che i direttori di queste nuove aziende non siano politici che non hanno idea del sistema salute, ma figure competenti».

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