L’indignazione
«La seconda volta in pochi giorni - prosegue - O ci sta sfidando o non si rende conto della gravità del fatto. Non è tanto per il danno, sono già d’accordo con i custodi di ripulire tutto la prossima settimana. E’ che si vandalizza un luogo di grande sacralità che esige un triplo rispetto: per i defunti, per i familiari e perchè, buon ultimo, si tratta di un bene pubblico. Abbiamo denunciato una volta, denunceremo ancora finchè l’autore non verrà identificato». Identificazione che non dovrebbe essere sulla carta troppo difficile visto che il writer praticamente insozza i muri del San Decenzio con il suo tag, ovvero la firma in codice con cui si identificano in gergo i graffitisti a cui appone anche la data.
Il precedente
In quell’occasione il vandalo era entrato in azione su più pareti, sporcandole a colpi di spray. «Quando il custode ce l’ha segnalato - prosegue Pieri - abbiamo provveduto a denunciare immediatamente il gesto teppistico alle forze dell’ordine mettendo a disposizione le immagini delle telecamere. Nel frattempo ci siamo attivati per potenziare il sistema di videosorveglianza: abbiamo rafforzato la presenza delle telecamere che sono posizionate nelle zona principali. Mi auguro che si risalga quanto prima all’autore e che si rende conto di quello che ha fatto».
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