Che cosa si sa
Si sa che il 27enne è stato aggredito brutalmente dall’amico a cui ha inflitto almeno 13 coltellate ma si cercherà di stabilire quale sia stato il colpo mortale (al momento si suppone il taglio alla gola) e capire la successione dei fendenti per ricostruire la dinamica degli eventi. Dalle lesioni che sono state riscontrate sulle mani di Pierpaolo Panzieri il giovane ha tentato disperatamente e fino all’ultimo di difendersi dall’assalto violento dell’amico, anche lo stesso Alessandrini, quando è stato fermato in Romania a 36 ore di distanza dal delitto, presentava delle escoriazioni. La polizia scientifica da subito ha parlato di una scena del crimine «complessa». L’omicidio sarebbe avvenuto all’incirca in un lasso di tempo tra le 21 e le 23, ma nessuno dei vicini ascoltati dagli inquirenti ha detto di aver udito delle grida o delle richieste d’aiuto.
Quanto al perché della furia scatenante per ora Alessandrini interrogato dal magistrato romeno ha parlato di gelosia. Lo avrebbe poi ribadito alla receptionista dell’albergo di famiglia chiamata per una lista di “desiderata” (dalla Bibbia alle foto dei cani) da farsi inviare in carcere. La motivazione della rabbia omicida indicata da Alessandrini sarebbe una donna, Julia, che frequentava. La stessa, sentita dagli inquirenti, ha detto di conoscerlo (andava anche spesso a trovarlo in albergo) ma di non avere una relazione con lui. Poco prima del delitto lei gli aveva detto di avere una malattia seria e la notizia lo aveva sconvolto.
Il movente
Per quel che riguarda Pierpaolo Panzieri (il cui cellulare è stato sequestrato ad Alessandrini) probabilmente invece la conoscenza con Julia era del tutto superficiale. Un movente che rischia di essere tale solo nella testa dell’arrestato. «Il movente - ha detto ieri il dirigente della quadra mobile Paolo Badioli intervistato per la trasmissione di Rai2 “Ore 14” - è un aspetto secondario rispetto alla cristallizzazione delle fonti di prova. Sarà l’oggetto di studio dei periti che dovranno valutare la psiche dell’autore del delitto».
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