Maxi discarica a Riceci, il caso in Parlamento: i Verdi chiedono un'ispezione sul ruolo di Marche Multiservizi

Maxi discarica a Riceci, il caso in Parlamento: i Verdi chiedono un'ispezione sul ruolo di Marche Multiservizi. Nella foto il sito della discarica e l'amministratore delegato di Marche Multiservizi
Maxi discarica a Riceci, il caso in Parlamento: i Verdi chiedono un'ispezione sul ruolo di Marche Multiservizi. Nella foto il sito della discarica e l'amministratore delegato di Marche Multiservizi
di Lorenzo Furlani
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Mercoledì 10 Maggio 2023, 06:57 - Ultimo aggiornamento: 15:07

PETRIANO - Il caso della maxi discarica per 5 milioni di tonnellate di rifiuti progettata nella piccola valle di Riceci di Petriano arriva in Parlamento. L’iniziativa è del deputato Francesco Emilio Borrelli di Alleanza Verdi e Sinistra che ha presentato un’interrogazione a risposta scritta ai ministri di economia, pubblica amministrazione e interno, firmata anche dal co-portavoce nazionale di Europa Verde Angelo Bonelli. 

Il socio di San Marino

Nell’atto si mette sotto esame il ruolo nell’operazione di Marche Multiservizi, la società pesarese dei servizi pubblici locali del gruppo Hera e si chiede al Governo «se non ritenga necessario anche avvalendosi dei poteri ispettivi adottare iniziative per fare chiarezza circa le procedure messe in atto dalla società, al fine di garantire la necessaria trasparenza e il pieno rispetto dell’interesse pubblico».

Nell’interrogazione si rileva che «il 18 aprile 2023 presso l’amministrazione della provincia di Pesaro Urbino è stato avviato un procedimento autorizzativo per l’impianto complesso polifunzionale di discarica per rifiuti speciali non pericolosi» da Aurora srl di Rimini, «società di scopo neo costituita ad hoc per realizzare la discarica, con capitale sociale depositato da Ecoservizi srl per il 60 per cento, risultante di proprietà di soggetti non identificabili dalla visura camerale, domiciliata nella Repubblica di San Marino, e per il 40 per cento depositato da Marche Multiservizi spa a partecipazione e controllo pubblico, dove i soci pubblici (quasi la totalità dei Comuni della provincia di Pesaro Urbino e l’amministrazione provinciale) detengono la maggioranza del capitale sociale». 

Società a partecipazione pubblica

In realtà, Marche Multiservizi non è una società “a controllo pubblico”, bensì è semplicemente a partecipazione pubblica, come ha riconosciuto su ricorso della stessa azienda nel 2019 con due sentenze la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti delle Marche.

Nell’interrogazione i parlamentari di Alleanza Verdi e Sinistra ipotizzano che lo smaltimento progettato di 200mila tonnellate annue di rifiuti per 25 anni generi un giro di affari superiore a 500 milioni di euro. «Rimane poco chiara - si legge nell’atto - la motivazione in base alla quale Marche Multiservizi spa, che è la multiutility più grande delle Marche, con un valore della produzione per l’anno 2022 di 152 milioni di euro e un utile netto di 15,3 milioni di euro, abbia bisogno di un partner economico della Repubblica di San Marino», e non proponga «tale progetto in proprio».

La verifica delle procedure

«Non è dato sapere, inoltre - continua l’interrogazione -, con quali procedure, e se di evidenza pubblica, e secondo quali criteri sia stato selezionato il partner economico con il quale si è costituita la società Aurora srl, se il Cda e l’assemblea degli azionisti di Mms spa fossero a conoscenza del coinvolgimento di un altro soggetto privato, e se il Cda di Mms abbia approvato la costituzione della società Aurora srl».

Peraltro, è noto che l’ad di Marche Multiservizi, Mauro Tiviroli, presiede il Cda della società Aurora mentre è controversa la legittimità del conferimento di certi rifiuti indicati, contestata anche dalla Regione.

Domani il deputato Borrelli con l’urbinate Gianluca Carrabs di Europa Verde eseguirà un sopralluogo nel sito indicato per la discarica.

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