Interrogato in Romania, Alessandrini confessa l’omicidio di Pesaro: «Ma non voglio tornare in Italia»

Chiesta la perizia psichiatrica. Martedì l’autopsia su Panzieri

Interrogato in Romania, Alessandrini confessa l’omicidio di Pesaro: «Ma non voglio tornare in Italia»
Interrogato in Romania, Alessandrini confessa l’omicidio di Pesaro: «Ma non voglio tornare in Italia»
di Luigi Benelli
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Venerdì 3 Marzo 2023, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 4 Marzo, 07:36

PESARO Michael Alessandrini, il 30enne pesarese, in stato di fermo in Romania per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri, ha parlato davanti al giudice che lo ha interrogato in Romania. Intanto è stato conferito l’incarico per effettuare l’autopsia sul corpo di Pierpaolo Panzieri, fissata per martedì 7 marzo alle ore 12. E come primo atto si è subito opposto al rientro immediato in Italia. La procura di Timisoara ha inviato le trascrizioni dell’interrogatorio in romeno rispetto a quanto previsto dall’Oie (Ordine di indagine europeo) che consente alle autorità italiane di acquisire le indagini e i reperti utilizzati e acquisiti dalla procura rumena. Domande e risposte dovranno essere tradotte, ma contengono le indagini svolte dagli inquirenti romeni e quanto detto dal giovane. Alessandrini avrebbe comunque confermato di aver ucciso Panzieri. Ma è ancora presto per conoscere i motivi.

 


Le tempistiche


Quello che è emerso è che rispetto all’estradizione, Alessandrini non vuole rientrare subito in Italia, si sarebbe opposto. I tempi dunque che inizialmente si prospettavano brevi potrebbero allungarsi almeno fino a metà aprile.

L’avvocato del ragazzo, Salvatore Asole, in queste ore riuscirà a parlare con il legale d’ufficio di Timisoara che sta seguendo l’imputato. «Al momento brancoliamo nel buio, ma nelle prossime ore un nostro mediatore ci metterà in contatto con gli avvocati del posto e ne sapremo di più» si è limitato a dire Asole. Lo stesso avvocato però ha presentato la richiesta di perizia psichiatrica per il 30enne che difende che dovrebbe essere accolta dalla procura di Timisoara come perizia di parte ed eseguita nella forma dell’incidente probatorio. Il legale ha parlato di «una capacità mentale fortemente scemata o addirittura esclusa». 


La difesa


Asole ha avviato le indagini difensive e riporta che nella mattinata il giovane ha incontrato la nonna che gli consegna 500 euro con la motivazione di presunti colloqui di lavoro come necroforo a Milano. Dopo la cena con Pierpaolo nell’appartamento in via Gavelli e l’omicidio, Michael alle 23,55 avrebbe fatto partire un messaggio vocale dal telefono della vittima a quello del padre. «Ho fatto pace, ho risolto. Sistemo tutto io». 


Parole da decifrare


Un contenuto che per Asole «è tutto da decifrare». Dall’appartamento sono stati sequestrati il computer della vittima, un mazzo con 11 chiavi, 38 reperti acquisiti dalla polizia scientifica. Sotto indagine anche il computer dell’omicida per scandagliare le sue ricerche.
«Pierpaolo era nell’apice della sua vita - ha detto la madre a La Vita in Diretta - doveva sposarsi e fare dei figli. Io non dovevo andare al funerale di mio figlio, io dovevo andare al matrimonio di mio figlio». Senza di lui mi manca l’aria - ha detto - mi hanno dilaniato» 
 

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