Insulti razzisti alla baby calciatrice, il presidente del Fano: «Se riaccade ritiriamo la squadra. Invitiamo l'Ancona Respect per una amichevole». Anche la politica condanna l'accaduto

Insulti razzisti alla baby calciatrice, il presidente del Fano: «Se riaccade ritiriamo la squadra. Inviatiamo l'Ancona Respect per una amichevole». Anche la politica condanna l'accaduto
Insulti razzisti alla baby calciatrice, il presidente del Fano: «Se riaccade ritiriamo la squadra. Inviatiamo l'Ancona Respect per una amichevole». Anche la politica condanna l'accaduto
di Gianluca Murgia
5 Minuti di Lettura
Martedì 1 Novembre 2022, 13:33 - Ultimo aggiornamento: 13:34

FANO -  Ferma condanna. Distanza chiara e netta. Un invito (per un amichevole all'Ancona Respect) e un avviso: al prossimo episodio simile di razzismo l'Alma Juventus Fano Calcio Femminile  sarà ritirata dal campionato. La società dell'Alma Juventus Fano «stigmatizza con forza l'episodio di razzismo, che ha visto coinvolto il genitore di una propria atleta, accaduto domenica scorsa durante il match della squadra under 17 femminile con l'Ancona Respect». L'uomo, un adulto, ha aggredito verbalmente una giocatrice dell'Ancona Respect, di appena 15 anni, con un «mangiabanane, ora ti scolorisco» perché, in tribuna come spettatrice, aveva "osato" contestare l'assegnazione di un rigore contro la sua squadra.

Episodio «gravissimo in generale -  rimarca la società fanese in una nota - e ancor piu ingiustificabile perché rivolto in un contesto sportivo che intende trasmettere, al di là della competizione agonistica, i valori del rispetto reciproco, dell'impegno e della disciplina, nonché quello dell'integrazione e dell'appartenenza a un gruppo. La nostra è una ferma condanna a qualsivoglia tipo di azione o frase riconducibile ad una forma di razzismo, odio o violenza razziale».

La società dorica

L'Ancona Respect (il suo nome deriva proprio dalla campagna internazionale di sensibilizzazione della Uefa) è la prima squadra di calcio femminile della città di Ancona nata nel 2001. Si tratta di un progetto ampio che prevede la partecipazione di bambine dai 5 ai 12 anni, nel settore giovanile, e ha come obiettivi quelli dell'integrazione e lotta alle discriminazioni, favorendo amicizia e sport tra persone di diversa provenienza. Insomma, un'idea messa in piedi che merita solo applausi.

Le scuse del presidente Russo al collega Pazzagli


Il presidente del Fano Mario Alessandro Russo «a nome della società granata tutta, intende condannare l'atto discriminatorio e scusarsi con la giovane atleta e con la presidentessa Pazzagli in rappresentanza della società biancorossa, comunicando sin da ora il ritiro della squadra al ripetersi di un'altro episodio del genere riconducibile ad un nostro sostenitore».

Ancona Respect invitata ad un'amichevole


«Avremmo piacere invece, in una data da concordare - annuncia la società granata -  di invitare le giovani atlete dell'Ancona respect per un'amichevole finalizzata a condannare unanimemente il grave episodio accaduto e in quell'occasione saremmo lieti di ospitare in un contesto conviviale entrambe le squadre per ribadire i veri valori che devono animare la pratica agonistica».

Ancona Respect: «Abbiamo scelto di denunciare»

«A questo punto ci chiediamo a cosa serva parlare tanto d’inclusione trasversalmente ad ogni livello, quando il più delle volte è solo una parola di rappresentanza - ha rimarcato Ancona Respect, in post sulla pagina Facebook della società  - Abbiamo bisogno di fatti e di azioni concrete, di esempi positivi da chi ricopre ruoli di responsabilità e di potete, di regole e procedure che vietino comportamenti discriminatori all’interno dei servizi pubblici oltre ai sanzionamenti espliciti. Per questo, dopo i noti fatti di domenica, abbiamo scelto la strada della denuncia. Quando spesso accade di minimizzare tale episodi o addirittura di nasconderli, noi al contrario sentiamo il dovere e la responsabilità morale sia nei confronti della comunità e della collettività a cui apparteniamo, sia soprattutto nei confronti di chi ha subito l’atto razzista, per sollevare indignazione e rabbia. Le orribili frasi dette da un uomo adulto a una ragazzina di quindici anni durante la partita di calcio non sono un insieme di brutte parole buttate a caso e dettate dall’agonismo, ma bensì la manifestazione di un pensiero razzista che mai deve trovare cittadinanza e giustificazione.

Non ci arrenderemo, non un passo indietro».

Ruggeri (M5s): «Serve un recupero di cultura»

Anche il M5S, con la capogruppo in consiglio regionale Marta Ruggeri (fanese), interviene sull’episodio di razzsimo avvenuto a Fano durante una partita di calcio femminile giovanile.  «Aumento diffuso degli atteggiamenti sbagliati, serve un recupero di cultura» ha rimarcato la consigliera Ruggeri. Gli insulti a sfondo razzista - spiega in una nota -  negano il senso dell’umanità e sono ancor più dannosi in contesti di alto valore educativo per i giovani quali lo sport e in particolare il calcio, dove invece sono sempre più diffusi gli episodi e gli atteggiamenti di intolleranza.
Corretto che la società fanese abbia subito preso le distanze e condannato le parole inqualificabili, così come riportano i media, rivolte da una persona tra il pubblico a una quindicenne giocatrice dell’Ancona Respect, squadra di calcio femminile Under 17 impegnata in una trasferta a Fano.

«Liberare lo sport da cori, slogan e atteggiamenti umilianti»


Resta l’esigenza di liberare il mondo dello sport da cori, slogan, parole e atteggiamenti umilianti per l’avversario - rimarca Marta Ruggeri -  Un pessimo esempio che continua a diffondersi dalle curve ultrà ai campetti di periferia, dalla massima serie alle categorie minori e giovanili. Nessuna attività umana ammette discriminazione razziale e intolleranza. Se si vuole che lo sport continui a veicolare valori positivi come il rispetto altrui, è necessario per prima cosa un recupero di cultura. Possono contribuirvi in modo significativo sia l’associazionismo sia le istituzioni come gli enti locali e la scuola. Insultare chiunque indossi altri colori sportivi  - conclude Ruggeri - non è fare gioco per la propria squadra, è invece un gesto offensivo, contrario all’etica sportiva e squalificante.
 

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