Un progetto per monitorare l'inquinamento per polveri e gas e mitigare gli effetti sulla salute

Il traffico a Fano lungo la statale Adriatica che divide ul due la città
Il traffico a Fano lungo la statale Adriatica che divide ul due la città
di Lorenzo Furlani
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Domenica 27 Febbraio 2022, 06:30 - Ultimo aggiornamento: 9 Marzo, 20:29

FANO - L’inquinamento atmosferico è un problema sensibile per Fano, dove negli ultimi anni la centralina di via Monte Grappa ha fatto registrare i dati più alti di polveri sottili (Pm 10) della rete di monitoraggio regionale dell’Arpam (salvo che per il 2021), con valori di smog ancora più elevati e allarmanti rilevati dalla stazione di Bellocchi, i cui dati sono disponibili sul sito web del Comune. 

Perciò è particolarmente interessante e utile la proposta del Movimento 5 Stelle, presentata in consiglio comunale sotto forma di un ordine del giorno, per replicare a Fano lo studio pilota sull’esposizione della popolazione a polveri sottili, gas e pollini allergizzanti sviluppato dalla Regione Marche nella città di Ancona.

Monitorati gas e polveri sottili
Come segnalano i consiglieri comunali Tommaso Mazzanti, Francesco Panaroni e Giovanni Fontana nel documento già calendarizzato nella seduta di martedì scorso del consiglio comunale e rinviato alla prossima, il “Progetto inquinamento atmosferico” (Pia) deliberato dalla Regione Marche e dal Comune di Ancona nel 2018 prevede di migliorare le conoscenze riguardo agli effetti derivanti dall’esposizione della popolazione a Pm 10 e Pm 2,5, biossido di azoto, ozono, altri gas e pollini allergizzanti.

L’obiettivo è anche quello di aumentare la consapevolezza delle istituzioni e delle comunità locali sull’importanza di una informazione integrata per migliorare la salute delle persone che soffrono di allergie al polline e di croniche patologie cardio-polmonari.

Tra costoro si devono favorire i cambiamenti più opportuni dello stile di vita e la prevenzione attraverso l’utilizzo di sistemi per le informazioni aerobiologiche, relative alla composizione chimico-fisica dell’aria.

Il progetto è articolato in 3 fasi operative. La prima fase prevede la raccolta dei dati, la seconda fase lo studio dei dati raccolti e la terza la progettazione delle misure di mitigazione degli impatti sull’aria e sui cittadini.

Il monitoraggio per zone
I promotori dell’ordine del giorno segnalano che il progetto è in grado di evidenziare eventuali differenze fra le varie zone della città quanto a cause e concentrazioni degli inquinanti e ai fattori di rischio sanitario a cui è sottoposta la cittadinanza.

Inoltre, il sistema di monitoraggio può rappresentare la reale situazione di fatto, attraverso una costante rilevazione dei ricoveri in ingresso nelle strutture ospedaliere e la registrazione dei dati sui fattori di rischio.

Lo spunto dell’iniziativa è stato offerto dall’assessore regionale all’ambiente Stefano Aguzzi, il quale, rispondendo a un’interrogazione in Regione del M5s, ha affermato che le risultanze del Pia costituiscono un patrimonio di informazioni utile anche per la redazione del piano regionale di qualità dell’aria ambiente, in elaborazione da quest’anno, e che il progetto può essere utilmente replicato in altre aree della regione ai fini della programmazione del risanamento della qualità dell’aria.

Nel 2022 già 14 sforamenti
I dati di Fano dimostrano che, a fronte di un miglioramento della qualità dell’aria nel 2021, quest’anno si sono già registrati 8 sforamenti del limite giornaliero di Pm10 nell’area urbana e 14 nella zona industriale di Bellocchi.

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