C'eravamo tanto ammalati (e ci ammaliamo ancora): tornano le lunghe code in farmacia. La combinazione di influenza australiana e paranoia da covid post cenoni della vigilia e pranzi natalizi, ha ingolfato le farmacie marchigiane, ricreando l'effetto botteghino non voluto, quello per uno "spettacolo" di cartello tornato prepotentemente.
Scuole chiuse: una boccata d'ossigeno
Nelle farmacie di turno a Pesaro, questa mattina, per esempio, il bigliettino segnava spesso 30 persone davanti in attesa di essere servite. Nel "carrello della spesa" tachipirina ma anche antibiotici e tamponi. I più colpiti? I bambini con le scuole per l'infanzia e le primarie più che decimate prima della sosta natalizia: le strutture riapriranno il 9 gennaio con effetto - restando in tema - fludificante.
I pediatri parlano di sommatoria di più virus influenzali stagionali che, «dopo gli anni di pandemia e mascherine, sono confluiti nello stesso periodo.
Australiana e Covid
Il bollettino dello scorso 9 dicembre del resto era stato chiaro: «Forte crescita del numero di casi di sindromi simil-influenzali (ILI)» con «l’incidenza pari a 16,0 casi per mille assistiti (13,1 nella settimana precedente) che supera la soglia di intensità alta» superata in Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria, Abruzzo e Marche. E così è stato. Per quanto riguarda il Covid, nell'ultima rilevazione settimanale dell'osservatorio epidemiologico della Regione Marche diretto dal dottor Marco Pompili (17-23 dicembre), i nuovi positivi al Coronavirus erano scesi a 4.655, con un -30% rispetto alla settimana precedente. Non inganni però il brusco calo (per il terzo report consecutivo): il dato è dovuto in gran parte alla diminuzione dei test diagnostici molecolari e antigenici, passati da 12.065 a 9.262.
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