Pesaro, incubo sfratti: già fuori 150 famiglie e pochi i fondi per le case popolari

Pesaro, incubo sfratti: già fuori 150 famiglie e pochi i fondi per le case popolari
Pesaro, incubo sfratti: già fuori 150 famiglie e pochi i fondi per le case popolari
di Miléna Bonaparte
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Lunedì 31 Ottobre 2022, 07:27 - Ultimo aggiornamento: 15:34

PESARO È preoccupante la crisi legata all’emergenza abitativa e alla mancata assegnazione degli alloggi popolari. Le nuove e vecchie povertà delle famiglie si fanno sentire. E trovare un tetto dove vivere per qualcuno rappresenta un problema. Giovani coppie, nuclei con più figli, genitori separati, disabili, anziani soli, immigrati. Intanto sono 254 in provincia le abitazioni bloccate perché da ristrutturare e 17 quelle non disponibili per intoppi burocratici. «A Pesaro è sempre più difficile trovare appartamenti in affitto a un canone accettabile, sono una marea le domande per l’edilizia sociale, gli sfratti superano quest’anno solo in città quota 150 mentre nel 2020 le intimazioni di lasciare la casa sono state 175 in tutta la provincia, intanto solo spiccioli dalla Regione per il ritardo nei pagamenti delle locazioni». 


La segnalazione


A segnalare l’allarme è Pino Longobardi del sindacato Unione inquilini e presidente di ”Pesaro povera” che mette in evidenza la necessità di fondi per ristrutturare e acquisire gli alloggi popolari di cui avrebbe fame la popolazione più in difficoltà. L’attenzione è rivolta in particolare al fondo di 990 mila euro confermato di recente dalla Regione per fronteggiare l’emergenza degli inquilini morosi incolpevoli, che non riescono cioè a pagare gli affitti per il basso reddito. «Si amplia la platea, ma i soldi restano uguali o diminuiscono - polemizza Longobardi -, per dimostrare di essere incolpevole bisogna essere in regola con il pagamento degli affitti negli anni precedenti. Ma che moroso è questo? Inoltre con la somma a disposizione, e ipotizzando di dare 2.500 euro di contributo a ciascuno, si potranno aiutare solo poco più di 390 famiglie. I conti non tornano, intanto la Regione pensa di aver fatto chissà che cosa».

Si tratta di risorse statali per prevenire gli sfratti che vengono assegnate ai Comuni, i quali provvedono a erogarle a chi ne ha più bisogno per regolarizzare il pagamento dell’affitto relativo al 2022, in seguito della perdita del reddito sopra il 25%. Il contributo copre il canone di locazione per il 40%, fino a un massimo di 2.500 euro e con entrate della famiglia non superiori a 35.000 euro. Sul fronte dell’emergenza case popolari, è intervenuto più volte il consigliere regionale Andrea Biancani del Pd che, nei giorni scorsi, ha presentato una interrogazione alla maggioranza di centrodestra già discussa in aula. «Investire nell’edilizia sociale è decisivo - sottolinea Biancani -, permette di aiutare le persone in difficoltà economica e sociale. In provincia sono oltre 250 gli alloggi non assegnati per problemi di mancata manutenzione e 17 quelli per problemi burocratici, in molti casi basterebbero piccoli interventi per farli tornare disponibili. È urgente attivare inoltre l’Osservatorio regionale della condizione abitativa per capire quali sono le nuove povertà alle quali dare risposte».


Il sollecito


Biancani ha pertanto sollecitato alla giunta regionale lo stanziamento di risorse per eseguire le manutenzioni. Nelle Marche ci sono 1.5874 alloggi popolari, alcuni di proprietà dell’Erap e altri dei Comuni che l’Ente regionale per l’abitazione pubblica ha in gestione. «Nella nostra provincia sono 3.208 gli alloggi - descrive la situazione Biancani -, 254 richiedono manutenzione e quindi non sono assegnabili. In tutta la regione le abitazioni da sistemare sono 845. Oltre a queste ci sono, nella nostra provincia, 17 alloggi che nel 2022 sono stati bloccati per problemi burocratici, anche se disponibili e in buone condizioni. L’Erap ha stimato una spesa pari a circa 4,8 milioni di euro per ristrutturare le 254 residenze sociali della provincia, questo ci fa capire che parliamo di piccole manutenzioni, una media di 20 mila euro ad alloggio».


Il programma


In questa situazione assai allarmante spicca infine il corposo programma di ristrutturazione varato di recente dal Comune per il recupero di 47 abitazioni pubbliche di proprietà nelle zone periferiche. Un investimento di oltre 12 milioni e mezzo di euro finanziati dal Pnrr che comprende anche un contributo sugli affitti delle nuove abitazioni da assegnare alle famiglie che dovranno liberare gli alloggi durante i lavori. 
 

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