San Bartolo, il neo presidente Silvano Leva: «La priorità è salvare la falesia»

San Bartolo, il neo presidente Silvano Leva: «La priorità è salvare la falesia»
San Bartolo, il neo presidente Silvano Leva: «La priorità è salvare la falesia»
di Miléna Bonaparte
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Venerdì 7 Aprile 2023, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 18:34
PESARO Terapia intensiva per la falesia fragile che si sgretola, più scogliere contro l’erosione costiera, le vie del mare percorribili e aperte a tutti, i punti di ristoro diffusi tra borghi, siti e spiagge. Un programma ambizioso che mira a una svolta democratica («basta con le egemonie della vecchia guardia di sinistra») quello del nuovo direttivo del Parco San Bartolo guidato dal presidente Silvano Leva, 70 anni, nomina bipartisan, impegnato in una campagna d’ascolto delle realtà legate all’area naturalistica che sia introduttiva dei progetti nei cinque anni di mandato.
Lui è partito raccogliendo idee, segnalazioni e proteste di tutti perché dice di voler essere il presidente di tutti. Ma è già chiaro che per mettere in cantiere l’attività dei primi 100 giorni di governo è indispensabile potenziare la struttura organizzativa dell’ente regionale, sotto organico e senza risorse umane sufficienti. 


L’evidenza


«Così non si può andare lontano e gli obiettivi sono difficili da raggiungere - mette in evidenza Leva che, da agricoltore, ha fondato l’azienda De Leyva sulle prime colline di Roncaglia nel pre parco -, chiedo alla Regione e ai Comuni di rendere disponibile più personale, i miei uffici avrebbero bisogno di triplicare gli impiegati, dobbiamo verificare insieme la disponibilità di risorse». Al momento sono al lavoro per il San Bartolo due part time, il direttore confermato Marco Maria Scriboni e un addetto alla manutenzione e sicurezza, e due impiegati a tempo pieno tra segreteria-contabilità e organizzazione delle iniziative. Potenziale umano scarsissimo a fronte di un’ingente mole di richieste.


I sopralluoghi


«Mi stanno bombardando di telefonate, messaggi, inviti - racconta il presidente -, cerco di parlare con tutti e fare sopralluoghi personalmente. Le priorità? In vista dell’arrivo dell’estate le sollecitazioni arrivano per le vie del mare nei tre collegamenti alle spiagge di Vallugola, Casteldimezzo e Fiorenzuola di Focara.

La falesia continua a muoversi, le scogliere vanno potenziate, l’accesso dei percorsi pedonali è in parte bloccato». 


I punti


Lungo la strada comunale di Casteldimezzo sono cadute nuove frane in più punti che rappresentano un problema di sicurezza, anche perché molti ragazzi si divertono ad arrampicarsi sui mucchi di terra e fare lo slalom tra gli smottamenti. «Un’emergenza - sottolinea Silvano Leva -, sto verificando se il Comune ha i fondi per sistemarla. Sono necessari anche staccionate di protezione e pannelli. Dobbiamo fare in modo che sia accessibile a tutti. Con la Regione sono invece al lavoro per il progetto delle barriere frangiflutti che vanno uniformate a protezione dell’intera riviera». 


L’accordo


A Fiorenzuola il direttivo ha confermato l’accordo di programma tra Ente Parco, Comune e Regione per la ristrutturazione della strada della Marina, in parte privata, in parte comunale, lunga meno di due chilometri e percorribile in circa venti minuti tra colori, profumi, suoni e orizzonti mozzafiato.
«Ma, prima dei camminamenti, bisogna pensare alla salvaguardia della falesia che si sgretola, per quest’estate i giochi sono ormai fatti, ma è inutile rendere agibile la strada se prima non si interviene con le barriere anti erosione, bisogna verificare se sono tutte allo stesso livello», fa notare Leva. Nella fase d’ascolto è emersa infine la necessità che il bando del Comune per il food truck, cioè gli ambulanti del cibo, venga allargato da Fiorenzuola anche al parco archeologico di Colombarone e a Santa Marina. 


Il caso food truck


«Ci sono località dove non si può comprare neppure una bottiglietta d’acqua nonostante l’afflusso di visitatori e turisti - sottolinea il presidente -, va promosso quindi un servizio di ristoro in tutti i punti strategici, con maggiori autorizzazioni per le spiagge, da dotare anche di servizi igienici. A Fiorenzuola c’è tanto a disposizione, i food truck vanno messi dove sono più necessari».
 

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