Il messaggio trappola gli costa 10mila euro: correntista beffato presenta ricorso e riesce a spuntarla

Il messaggio trappola gli costa 10mila euro: correntista beffato presenta ricorso e riesce a spuntarla
Il messaggio trappola gli costa 10mila euro: correntista beffato presenta ricorso e riesce a spuntarla
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Venerdì 12 Maggio 2023, 05:45 - Ultimo aggiornamento: 16:25

PESARO - Il messaggio trappola costa al correntista oltre 10 mila euro. Ma il 50enne pesarese è voluto andare fino in fondo e ha presentato ricorso riuscendo alla fine a spuntarla. Il correntista aveva ricevuto un messaggio apparentemente della sua banca che lo invitava a completare delle misure di sicurezza per poter continuare a utilizzare il conto corrente. Così aveva cliccato sul link per inserire le proprie credenziali. 

 
Il giorno dopo era stato contattato da un sedicente intermediario della banca che lo invitava a scaricare una nuova applicazione per gestire il conto.

Ma il pesarese era stato ingannato ed aveva abboccato al cosiddetto phishing, una tecnica che i truffatori usano per carpire i dati personali. Detto fatto, il giorno successivo la filiale della banca ha subito chiamato il correntista per segnalare dei movimenti sospetti. Così ha scoperto che era stato effettuato un bonifico di 10.200 euro nei confronti del sedicente intermediario. Richiesta indietro la somma si è trovato di fronte a un secco no, così ha contattato l’avvocato Floro Bisello, referente Adusbef, per poter un ricorso davanti all’Abf, l’Arbitro Bancario Finanziario.

Per l’intermediario l’operazione non avrebbe presentato alcuna anomalia in quanto era stata autorizzata dal correntista tramite il sistema di identificazione. Ma i dati erano stati carpiti in maniera fraudolenta, così il ricorso è andato avanti. I giudici hanno rilevato la condotta truffaldina dell’intermediario e lo hanno condannato a restituire la somma di 10.200 euro e a pagare 200 euro alla banca. 


Come difendersi


L’avvocato Floro Bisello sottolinea: «Questo è solo l’ultimo caso in ordine di tempo. Quello del Phishing è un fenomeno pandemico: in questi anni ho tratto il caso di 30.000 sottratti ad un imprenditore, 18.000 ad una coppia di anziani, 10.000 ad una coppia che doveva sposarsi, con la somma gli serviva come acconto per la casa. Le persone ci cascano a tutte le età, condizioni economiche e sociali perché non adeguatamente informate e perché i messaggi sono ingannevoli».

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