Il dipendente modello? I primi due capisaldi: sobrio sui social e anche fedele al Comune

Il dipendente modello? Sobrio sui social e anche fedele al Comune
Il dipendente modello? Sobrio sui social e anche fedele al Comune
di Miléna Bonaparte
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Venerdì 9 Dicembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 10:58

PESARO -  Finchè pensione (o altro impiego) non vi separi: fedeltà al Comune come alla patria, utilizzo dei social ridotto all’osso, non concedere interviste, vietato fare o ricevere regali superiori a 20 euro. E mai dimenticare di spegnere luci e computer alla fine dell’orario di ufficio. Pena brutti voti nella valutazione della performance e, in caso di incarichi esterni, anche il licenziamento”. Sono avvertiti dirigenti, impiegati, collaboratori, fornitori, consulenti. 

In 20 articoli si sgrana come un rosario il ”Codice di comportamento dei dipendenti” e di tutti coloro che lavorano per l’ente.

Più che un vademecum del Comune da tenere in tasca per chi è all’opera nel palazzo di piazza del Popolo e nelle sedi distaccate, una sorta di atto d’amore con impegni ufficiali che parlano di principi assodati come onestà, trasparenza e spirito di servizio, e nuove regole legate all’utilizzo di social, blog, chat, forum e in generale alla navigazione sul web, allo smart working e ai rapporti da tenere con i giornalisti. 


L’obbligo


In questi casi spicca l’obbligo alla fedeltà, molto di più che in un matrimonio, e i tradimenti o le soffiate si pagano cari, poi ci sono la riservatezza, la discrezione e la morigeratezza nella communication. Ora il Comune vuole aggiornare il suo codice, approvato in giunta a marzo 2021 e sottoscritto dal responsabile della prevenzione della corruzione e della trasparenza. E per questo si invitano gli stakeholder, cioè i sindacati, i cittadini utenti e le associazioni, ad avanzare consigli e rilievi, di cui si terrà conto nella revisione delle norme. C’è tempo fino al 15 dicembre.


L’articolo più attuale è quello dedicato all’invito alla moderazione nelle attività su internet e social. ”Il dipendente utilizza con diligenza e cura le tecnologie informatiche - si legge all’articolo 14 -, solo ed esclusivamente per finalità lavorative, evitando gli sprechi e provvedendo a disattivare i dispositivi elettronici al termine dell’orario di lavoro. Le dichiarazioni diffuse sul web sono assimilate a quelle rese attraverso gli strumenti tradizionali e soggiacciono ai doveri di riservatezza, fedeltà e adesione ai valori dell’ente”. Si raccomandano la continenza verbale e la correttezza espressiva. I dip non possono relazionarsi con i giornalisti, fatta eccezioni per i dirigenti e solo raramente. ”È fatto divieto di intrattenere rapporti con la stampa. I dirigenti possono rilasciare interviste solo nei casi in cui sia necessario fornire chiarimenti tecnico-giuridici nell’interesse del Comune”. 


C’è poi il capitolo dello smart working. E a parte le nuove tecnologie, spiccano naturalmente le regole generali, animate dalla esortazione alla gentilezza e al decoro nell’aspetto esteriore perché il Comune è come una grande azienda. ”Il dipendente rispetta i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza”. È auspicato il ”corretto adempimento dei compiti senza nuocere agli interessi o all’immagine del Comune”. 


Orientamenti


Si deve poi orientare ”l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia, seguendo una logica di contenimento dei costi”, come un buon padre di famiglia. Proibito accettare e fare regali, tranne quelli entro i 20 euro, occasionalmente e comunque per un ammontare non superiore a 100 euro all’anno. Il dipendente è tenuto a comunicare la sua adesione ad associazioni, fatti salvi i partiti e i sindacati. Non si possono accettare incarichi di collaborazione da soggetti privati. Scontato il capitolo dedicato alla prevenzione della corruzione e all’obbligo di segnalare le condotte illecite (whistleblowing). 


E all’articolo 10 la trasparenza e tracciabilità dei processi amministrativi. Ribaditi spirito di servizio, correttezza e disponibilità, avendo cura di mantenere nello stile della comunicazione la cortesia per salvaguardare brand e marchio di fabbrica. 
 

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