Muore schiacciato a 26 anni: oggi l'autopsia a Fano. Indagato dalla procura per omicidio colposo il titolare della Polver

Muore schiacciato a 26 anni: oggi l'autopsia. Indagato dalla procura per omicidio colposo il titolare della Polver
Muore schiacciato a 26 anni: oggi l'autopsia. Indagato dalla procura per omicidio colposo il titolare della Polver
di Osvaldo Scatassi
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Venerdì 7 Aprile 2023, 02:00 - Ultimo aggiornamento: 15:17

FANO - L’autopsia riguardante Giacomo Cesaretti, l’operaio di 26 anni deceduto l’altro ieri mentre lavorava nello stabilimento della ditta Polver a Fano, è prevista per la mattinata odierna nella camera mortuaria dell’ospedale Santa Croce.  Eseguirà l’esame Marco Palpacelli, anatomopatologo degli Ospedali Riuniti Torrette di Ancona nominato dalla Procura della Repubblica a Pesaro.

È indagato per l'ipotesi di omicidio colposo il titolare dell’azienda, che è stato avvisato dalla procura della Repubblica affinché possa nominare un proprio consulente per assistere all’autopsia.

Il funerale

Non è quindi da escludere che orario e data del funerale possano essere stabiliti oggi stesso, nel caso l’autorità giudiziaria rilasciasse il nulla osta alla sepoltura subito dopo la conclusione dell’intervento per il prelievo di tessuti e organi. Il sostituto procuratore Silvia Cecchi ha dunque disposto l’esame autoptico, da considerare come atto doveroso perché la causa dell’infortunio mortale risulta chiara.

Posto sotto sequestro il carroponte che ha schiacciato contro un muro il ventiseienne operaio fanese, l’indagine sull’episodio proseguirà concentrandosi in particolare sulle procedure con cui è stato utilizzato il macchinario. Giacomo Cesaretti viveva insieme con la madre e con il fratello più giovane nell’abitazione di famiglia a Roncosambaccio, al confine con il Comune di Pesaro.

«Un ragazzo d'oro»

In paese ne parlano come di «un ragazzo d’oro». Sportivo, appassionato di musica, diplomato al liceo Nolfi, è ricordato per la gentilezza dei modi, per la simpatia, per l’educazione e per le sue lunghe camminate in compagnia del cane. Tempo addietro Giacomo e i suoi congiunti erano stati colpiti da un altro lutto, la morte prematura del capofamiglia.

Secondo una prima ricostruzione dell’episodio il giovane operaio stava lavorando nella zona di una vasca per la verniciatura, quando è stato agganciato dal carroponte (un macchinario per sollevare e spostare materiali), che poi l’ha trascinato contro un muro. Per Giacomo non c’è stato scampo. Un nuovo infortunio mortale, l’ennesimo di un’ormai lunga serie nella nostra provincia, che in Rifondazione comunista ha provocato «tristezza e rabbia».

Il dato nazionale

Il dato nazionale, poi, fa rabbrividire: ogni giorno in Italia muoiono tre lavoratori. L’emergenza Il partito di sinistra ha concluso l’intervento citando parte della relazione pubblicata il mese scorso dall’osservatorio di Cgia a Mestre: «Lo scenario definito dalle nostre elaborazioni rileva ancora una diffusa emergenza, da Nord a Sud del Paese. E ciò che preoccupa sempre di più in questa nostra mappatura è, ancora una volta, l’incidenza di mortalità tra i giovanissimi lavoratori».

Fino ai 24 anni è «più di tre volte superiore» rispetto ai «colleghi che hanno un’età compresa tra i 35 e i 44 anni». La situazione è considerata tragica per le nuove generazioni «anche in termini assoluti». Forte lo sconcerto tra i sindacati. Fiom Cgil aspetta le conclusioni dell’indagine: «A quel punto valuteremo la possibilità di costituirci parte civile», ha dichiarato Fabrizio Bassotti, segretario del sindacato metalmeccanici, qualche ora dopo l’infortunio mortale.

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