Gas e luce, contratti truffa anche a Pesaro: come scoprirli e denunciarli

Gas e luce, contratti truffa anche a Pesaro: come scoprirli e denunciarli
Gas e luce, contratti truffa anche a Pesaro: come scoprirli e denunciarli
di Letizia Francesconi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 26 Agosto 2022, 04:10

PESARO - Non solo previsioni e tendenze a dir poco preoccupanti per un autunno che si preannuncia a tinte fosche sul fronte dei rincari energetici, ma già numerosi consumatori pesaresi e piccole attività economiche si trovano alle prese con contratti di luce e gas carpiti con la buona fede  per cui attendono rimborso. Le associazioni dei consumatori che ne stanno tutelando diversi non hanno dubbi: «Sono delle truffe. Fate attenzione a chi vi chiama e a che cosa vi offre. Riceviamo sempre più segnalazioni con richieste di interventi».

 
E l’Adiconsum rimarca come, con le bollette di gas e luce (queste ultime schizzate anche per l’aumento dell’uso dei consumatori) che stanno subendo rincari sempre più marcati, le chiamate dei call center diventano più insistenti e fiaccanti mentre il mercato libero dell’energia rischia di trasformarsi sempre più in una giungla di società nuove, di nomi diversi, a volte simili, dove il consumatore-utente fa fatica a districarsi, e spesso finisce in trappola.La vera nota dolente, che le associazioni cercano di lenire, è ancora rappresentata dalle pratiche in corso per la risoluzione e il rimborso di contratti tipo di gas e luce praticati da diverse compagnie fornitrici sul mercato libero dell’energia.

Il quadro: «Sono diverse le società o gruppi anche nati da poco sul mercato libero dell’energia che ci stanno dando del filo da torcere – spiega Leonardo Massi Gentiloni, referente Adiconsum per gli sportelli di Pesaro e provincia – Sono degli ossi duri, e tutto nonostante il fatto che, in diversi casi, siano  state prodotte registrazioni telefoniche e documenti vari che attestano i numerosi contratti fasulli stipulati con gli utenti. Contratti che sono delle vere e proprie truffe». Che cosa può fare a questo punto il cittadino nella sua doppia veste di utente e consumatore?«In questi casi - prosegue il referente Adiconsum - la procedura è più o meno questa: occorre presentare denuncia formale alle forze dell’ordine, dopodichè l’ufficio legale dell’associazione è in grado di risalire anche all’identità dei soggetti che hanno finto o manipolato la contrattazione telefonica con il consumatore. Primi e importanti risultati negli ultimi mesi si sono ottenuti nei confronti di una società che si è dimostrata particolarmente attiva sul territorio pesarese e che è stata sanzionata per pratiche commerciali scorrette. Il fenomeno purtroppo è diffuso e persiste, basti pensare che ai nostri sportelli, arrivano due segnalazioni ogni giorno per contratti truffa, il più delle volte scoperti dagli ignari utenti-consumatori solo mesi dopo l’attivazione». Nuove modalità: ci sono anche gruppi commerciali e societari nel mercato libero che nel frattempo hanno affinato pratiche ed escamotage. "Da quando il fenomeno è scoppiato e si è diffuso in maniera importante – prosegue Massi – sul territorio, avremo gestito un centinaio di pratiche per contratti truffa, che promettevano offerte e prezzi di favore contro il caro bollette. Un 70 per cento dei casi riguarda contratti con false registrazioni telefoniche, carpite ad arte, ma un 15 per cento riguarda,di recente, la modalità di contratti stipulati con firma digitale falsa. Un approccio diverso che pochi ancora conoscono, ma da poco abbiamo avuto il caso di  alcuni consumatori che si sono trovati una firma Pec ma per un contratto fasullo. Questo si unisce alla modalità della sola registrazione vocale e telefonica fatta ad arte. Ad oggi comunque i pesaresi-consumatori che si sono rivolti alla nostra associazione, utilizzando lo strumento della conciliazione, hanno ottenuto un buon riscontro e i primi rimborsi. Le fatture pagate e contestate e con importi che variano, se si tratta anche di piccole attività imprenditoriali, superano in alcuni casi anche i mille euro mensili". La casistica che l’Adiconsum ha sottomano è la più varia: registrazioni telefoniche di sottoscrizioni di contratti di fornitura costruite ad hoc, firme  digitali  false, firme a mano false e in alcuni casi anche contratti di fornitura in cui i soggetti fornitori, si sono praticamente inventati tutto, senza neppure una registrazione telefonica di base.

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