Maxi traffico di anabolizzanti per il body building, un gabiccese tra i 38 indagati

Maxi traffico di anabolizzanti per il body building, un gabiccese tra i 38 indagati
Maxi traffico di anabolizzanti per il body building, un gabiccese tra i 38 indagati
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Domenica 30 Ottobre 2022, 04:45

GABICCE C’è anche un residente a Gabicce Mare tra i 38 indagati nell’indagine dei carabinieri del Nas di Perugia che ieri hanno eseguito, a Gubbio e Corciano, 6 misure cautelari personali, di cui una in carcere, 3 agli arresti domiciliari e 2 sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.  


Le accuse


Si tratta di una inchiesta per ricettazione e commercio illecito di sostanze anabolizzanti e farmaci ad azione stupefacente destinati ad atleti di body building e a frequentatori di palestre. Dal punto di vista psicologico l’assunzione di anabolizzanti può causare sbalzi di umore ampi e irregolari, comportamenti irrazionali, maggiore aggressività (rabbia da steroidi o “roid rage”), irritabilità e depressione. In 27 provincie italiane i carabinieri del comando per la tutela della salute, con l’impiego di oltre 160 militari, hanno eseguito 32 decreti di perquisizione locale nei confronti di ulteriori indagati a vario titolo nell’ambito della stessa operazione.
Le indagini sono iniziate nel mese di luglio dell’anno scorso quando venne intercettato all’aeroporto di Milano Malpensa un pacco contenente farmaci e sostanze anabolizzanti proveniente dalla Bulgaria e diretto a Perugia nell’abitazione dei soggetto ritenuto il principale autore del commercio illecito.


Attraverso appostamenti, intercettazioni e perquisizioni personali e locali sono state scoperte altre spedizioni di farmaci anabolizzanti ed effettuati i sequestri.

L’indagine ha permesso di scoprire un vasto traffico di sostanze illecite ad azione stupefacente in favore di atleti impegnati in competizioni agonistiche di body building nonché a titolari e frequentatori di palestre con sede fuori dall’Umbria. L’approvvigionamento e l’acquisito delle “sostanze” avveniva attraverso canali nazionali ed esteri ad opera di 4 dei 6 arrestati, parenti tra di loro, i quali utilizzando app di messaggistica e piattaforme di vario tipo, provvedevano alla successiva spedizione delle sostanze vietate ai numerosi acquirenti “fidelizzati” su tutto il territorio nazionale.


La movimentazione 


Gli altri due arrestati sono un uomo originario e domiciliato in Bulgaria e un altro residente in provincia di Napoli che però sono stati semplicemente sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, poichè si sarebbero occupati di un trasporto di sostanze vietate dalle Marche all’Umbria. Notevolissimo il volume d’affari finora quantificato intorno ai 300mla euro attraverso oltre 1.800 spedizioni documentate in favore di circa 500 clienti, la cui posizione è al vaglio della Procura umbra.

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