Masso pericolante al Furlo, in pericolo un tratto di strada di 150 metri. La Provincia corre ai ripari

Masso pericolante, enti al lavoro: la Provincia si dedica al progetto. In pericolo un tratto di strada di 150 metri
Masso pericolante, enti al lavoro: la Provincia si dedica al progetto. ​In pericolo un tratto di strada di 150 metri
di Roberto Giungi
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Mercoledì 28 Luglio 2021, 06:05 - Ultimo aggiornamento: 1 Agosto, 22:50

FURLO  - «Sono molto soddisfatto dell’esito dell’incontro avuto con Regione, Provincia e Enel, presente anche il sindaco di Fermignano Emanuele Feduzi per quanto riguarda l’intervento nella Gola del Furlo indispensabile per mettere in sicurezza il masso di dieci tonnellate che rischia di crollare» spiega il professor Luca Lisi sindaco di Acqualagna.

«Tengo a precisare che esiste piena disponibilità da parte di tutti gli enti per un ritorno alla normalità perché a risentire di più gli effetti negativi della situazione sono gli operatori turistici, i gestori dei ristoranti e tutti coloro che operano a ridosso della Gola lunga due chilometri, mentre il tratto sotto pericolo è di 150 metri. Vedremo se sarà possibile far fronte alle carenze economiche che si sono determinate cercando la strada meglio percorribile. Da parte nostra l’impegno è massimo anche se comprendo che dal di fuori può sembrare che prevalgano le lungaggini posso assicurare che da mesi stiamo lavorando a ritmo intenso. Peraltro oltre al masso in questione bisogna tenere sotto controllo anche un costone di una settantina di metri, sottostante il masso medesimo, che desta qualche preoccupazione».

L’assessore regionale Stefano Aguzzi nel fare il punto della situazione spiega che «la Regione ha completato il monitoraggio. I dati emersi vengono fatti propri dalla Provincia che si impegna a redigere il piano esecutivo, al che seguirà un nuovo tavolo tecnico per stabilire anche gli impegni economici di fronte ai quali Enel non si è tirata indietro.

L’area interessata è di sua proprietà, nella stessa a sua volta insiste la riserva naturale statale del Furlo la cui gestione è della Provincia. Diciamo che l’intesa e la collaborazione possono portare al risultato atteso anche se al momento non sappiamo l’entità dell’intervento. Si possono fare solo delle ipotesi non escluso l’ancoraggio o la frammentazione del masso che rappresenta comunque un pericolo». 


Il sindaco Lisi aggiunge che fino alla diga si può accedere uscendo per Calmazzo dalla superstrada. Poco oltre la galleria romana, direzione Acqualagna, c’è lo sbarramento che impedisce qualsiasi accesso. Chi vuole arrivare all’abitato del Furlo deve invece proseguire nella stessa superstrada fino ad arrivare, oltre il tunnel, all’uscita per il Furlo appunto, come indicato dalla segnaletica direzione mare-monti. Chi proviene dalla direzione di marcia opposta dovrà uscire per il Furlo prima del tunnel e per la diga oltre la galleria. Difficile al momento indicare e ancor meno stabilire i tempi dell’intervento di messa in sicurezza. Certo è che si apre uno spiraglio che spazza via ipotesi contraddittorie e troppi si dice di vario genere. La situazione è complessa per la sua stessa natura. Tutte le preoccupazioni e le segnalazioni insistenti più volte rimarcate nessuno le ha inventate. Peccato che troppi leoni da tastiera si siano scatenati in considerazioni prive di qualsiasi fondamento. Ciò che conta è che il masso pericolante venga reso innocuo. 

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