FOSSOMBRONE - Dominano lo stupore e al tempo stesso lo sdegno. Ignoti hanno divelto e fatto sparire tutti i cartelli indicatori posizionati lungo il percorso dell’“Anello dei Cappuccini” immerso nella natura dal Cai Montefeltro in collaborazione con i frati del convento sul Colle dei Santi.
Un itinerario lungo 12 chilometri. Attraversa luoghi inesplorati e rappresenta una sorta di appendice de “I sentieri del cammino dei Cappuccini nelle Marche”, con partenza dal medesimo convento, a sua volta lungo in tutto 400 chilometri, all’insegna della spiritualità e della fede, alla riscoperta degli eremi che testimoniano la presenza dei frati nella nostra regione.
Resta un mistero per tutti su chi e perché mai si sia preso la briga di boicottare un’iniziativa che ha già tanti proseliti senza disturbare nessuno e senza nulla chiedere.
Si sviluppa su un dislivello di 400 metri. Per un breve tratto coincide con “I sentieri” sopra citati. «Un percorso che valorizza dal punto di vista ambientale e storico la dorsale del Monte Raggio, partendo dal monastero per salire al punto panoramico più alto, scendere per San Venanzio e poi per le Marmitte dei Giganti - spiegano le guide del Cai -. L’itinerario continua per la comoda strada bianca che passa accanto alla chiesa della Santissima Annunziata, con annesso il convento da decenni abbandonato, per poi risalire al Colle dei Santi”».
Non è un passaggio scelto a caso. Dal convento dell’Annunziata si allontanarono nel 1528 i fratelli forsempronesi Ludovico e Raffaele Tenaglia, i veri promotori della riforma francescana dell’Ordine dei Cappuccini. Prima della partenza inaugurale del sentiero i frati avevano benedetto la joelette in dotazione alla sezione Cai Montefeltro.
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