La protesta a Fossombrone: «Giungla nel letto del fiume, così il Metauro esonderà»

La protesta a Fossombrone: «Giungla nel letto del fiume, così il Metauro esonderà»
La protesta a Fossombrone: «Giungla nel letto del fiume, così il Metauro esonderà»
di Roberto Giungi
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Venerdì 2 Giugno 2023, 03:30 - Ultimo aggiornamento: 12:04

FOSSOMBRONE - Il letto del Metauro a Fossombrone invaso da alberi, cespugli e vegetazione. Bello a vedersi, tanto verde. Peccato che l’invasione in atto da anni rischi di compromettere il deflusso delle acque. A seguito della precisazione del Consorzio di Bonifica secondo cui non è di sua competenza intervenire per sistemare l’alveo del fiume sottostante il ponte della Concordia i residenti di Borgo Sant’Antonio e di via delle Tinte, vale a dire gli stessi firmatari della prima petizione, sono tornati alla carica per sollecitare il Servizio territorio della regione affinché provveda a ripulire l’area in questione.


Petizione nel luglio 2022


La raccolta di firme era stata inoltrata il 22 luglio dello scorso anno ma non ha ottenuto alcun riscontro pratico.

Con ogni probabilità è finita in qualche cassetto ormai coperto di polvere. «Bisogna intervenire a valle del ponte della Concordia così come anni fa è stato fatto per l’area a monte in occasione della istituzione del parco fluviale» viene fatto osservare. «Nell’area in questione - sottolinea il portavoce del quartiere Paolo Rinaudo - si è sviluppata una specie di giungla. Gli alberi sono cresciuti rigogliosi e senza controllo, al punto che alcuni sono arrivati all’altezza del ponte e anche di più. Di sotto alla cascata poi, non ne parliamo. Quando hanno modificato il profilo dello sbarramento - continua il nostro interlocutore - hanno determinato una deviazione del flusso dell’acqua che ha favorito l’accumulo di detriti a valle del salto della briglia, il che ha alzato l’alveo e favorito il proliferare incontrollato della vegetazione. E pensare che se lasciavano lo sbarramento come l’avevano fatto i romani, questo problema non ci sarebbe stato». L’osservazione che è sulla bocca della gente è scontata: «Poi non lamentiamoci se alla prossima piena il fiume farà più danni del normale perché non riesce a fluire a causa dei sedimenti e della vegetazione». 


La secca ormai passata


La grande secca del fiume, durata qualche mese, un anno fa avrebbe favorito la pulizia per rendere meno pericoloso lo scorrere dell’acqua in occasione della piena che è tornata a rumoreggiare poco tempo fa. Peraltro c’è da osservare che si tratta di un bacino che caratterizza con le sue cascate il tratto più affascinante del Metauro sottostante il centro abitato. Luogo che si raggiunge facilmente oltrepassato il ponte e che negli anni passati ha rappresentato una meta abituale per tante persone amanti della natura che desiderano gustare una veduta davvero unica e suggestiva. 
 

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