Anziano ricattato, picchiato e preso a morsi: la compagna a giudizio per stalking ed estorsione

Anziano ricattato, picchiato e preso a morsi: la compagna a giudizio per stalking ed estorsione
Anziano ricattato, picchiato e preso a morsi: la compagna a giudizio per stalking ed estorsione
di Silvia Sinibaldi
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Giovedì 27 Maggio 2021, 05:40

FOSSOMBRONEO -  A 76 anni si è stancato della donna manesca che gli incuteva persino paura ed è andato dritto dai carabinieri. Lui un onesto signore forsempronese che aveva allacciato una relazione con una donna straniera di 45 anni anche lei residente a Fossombrone, sosteneva di essere stato picchiato, preso a morsi, ricattato e perseguitato. 

Il racconto

E non solo gli hanno creduto i carabinieri ma anche i giudici che hanno mandato a processo la donna - come scrive il Ducato - con le accuse di lesione personale aggravata, sequestro di persona, tentativo di estorsione, estorsione consumata e stalking, per vicende che risalgono a 2 anni fa. Ieri l’udienza al Tribunale di Urbino. Una lunga storia di richieste di denaro da parte della donna, di passaggi in auto e persino minacce perché il pensionato sottoscrivesse una fidejussione per affittarle un appartamento. Un crescendo di disagio e di timori fino al giorno della violenza vera e propria. La donna vuole un passaggio in auto. Il 76enne si rifiuta e lei lo colpisce con un oggetto contundente e lo chiude in casa. L’uomo cambia forzatamente idea, si rende disponibile ad accompagnarla a Fano.

Salgono in auto e così tanto per tenerlo in ansia prima di sedere la donna strappa un tergicristallo. Il tragitto è tortuoso perché i due continuano a discutere. Sono in superstrada quando la donna con uno scatto d’ira tira la leva del freno a mano, facendo inchiodare l’auto che sbanda e finisce contro il guard rail. Escono dall’incidente praticamente illesi ma nell’uomo la decisione di porre fine alla situazione diventa un’urgenza. 

La decisione

Così si presenta in caserma, mostra i certificati medici che confermano la violenza subita. Ha ferite all’avambraccio, alla testa, un ematoma sotto l’occhio destro e i segni inequivocabili di due morsi. Ma nemmeno la denuncia scoraggia la donna che continua a tentare di contattarlo, gli telefona usando schede telefoniche diverso o facendosi prestare il cellulare da amici. Si guadagna così il divieto di avvinarsi al 76enne e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nell’udienza di ieri testimone chiave il maresciallo che ha seguito l’indagine. Prossima udienza fissata per il 16 giugno quando verrà ascoltata la parte offesa.

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