Fossombrone, bimba immunodepressa
in classe con due non vaccinati: è caos

Fossombrone, bimba immunodepressa in classe con due non vaccinati: è caos
di Martina Marinangeli
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Mercoledì 12 Settembre 2018, 11:26
FOSSOMBRONE - È la tempesta perfetta che annuncia la slavina-vaccini in arrivo in decine, centinaia di scuole da lunedì quando la gran parte degli istiti suonerà la prima campanella. Il prologo infuocato si consuma a Fossombrone, in uno dei sette plessi dell’unico istituto comprensivo della cittadina di diecimila abitanti dopo i continui dietrofront ministeriali prima sull’obbligo vaccinale e poi sull’autocertificazione.
La storia è quella di una bambina che inizia oggi il suo percorso scolastico. Il primo giorno della prima elementare è già duro di per sé: nuove maestre, nuovi compagni e i giochi che vengono sostituiti dai libri. Ma per questa bambina, che chiameremo Aurora, le difficoltà sono ben altre. Immunodepressa, viene destinata in una delle sedi meno popolate dell’istituto: nelle scorse settimane i genitori scoprono che due dei suoi compagni non sono vaccinati.
  
I genitori della piccola si muovono per trovare una soluzione e chiedono che i due bambini vengano spostati in un altro plesso, ma per fare questo sarebbe servito il consenso dei genitori. Passano i giorni e nessuna soluzione sembrava all’orizzonte, ma poi, proprio ieri, alla vigilia dell’inizio delle lezioni, la preside dell’istituto ha comunicato che avrebbe diviso la classe, composta da 14 bambini, in due da sette. In questo modo, però, la V elementare di quella scuola dovrà fare lezione nella palestrina. Una soluzione che ha scontentato gli altri genitori, tanto che ad un certo punto il cuore del problema sembrava essere diventato proprio Aurora, incolpevole della patologia e ingiustamente discriminata. Per oggi, giorno in cui suonerà la prima campanella, si preannuncia un clima molto teso, tanto che i genitori della bambina hanno allertato le forze dell’ordine per una questione di sicurezza.
 
Un caso che rischia di diventare paradigmatico di una situazione di caos, causata anche dalle continue inversioni di marcia del governo nazionale sulla questione. Ed emerge come a fare le spese del braccio di ferro politico sull’obbligo vaccinale per l’ingresso nelle scuole siano proprio quei bambini che non possono vaccinarsi. Il trend decrescente nelle vaccinazioni che si è registrato negli ultimi anni, prima che venisse reintrodotto l’obbligo, rischia di mettere in pericolo la cosiddetta «immunità di gregge» più è alto il numero di persone vaccinate, meno le malattie possono diffondersi rendendo quindi difficoltosa la propagazione dei microbi, e proteggendo così anche quei soggetti che non possono usufruire delle vaccinazioni perché pericolose per le loro condizioni cliniche. La normativa Il Servizio sanitario regionale, per cercare di rimettere ordine nel caos, ha inviato negli scorsi giorni una circolare da diramare a tutti gli istituti, nella quale si ribadisce che «per la frequenza delle strutture per l’anno scolastico in corso, è attualmente vigente la legge 119/2017 (la cosiddetta legge Lorenzin, che impone l’obbligo di 10 vaccini, ovvero esavalente e tetravalente, ndr)» e, poiché le Marche hanno un’anagrafe vaccinale regionale e seguono la procedura semplificata, i minori indicati negli elenchi restituiti dall’Asur alle scuole non in regola con le vaccinazioni, potranno essere comunque ammessi alla frequenza.
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